Malgrado tutto è festa alla finestra

timbrano l’aria luci tra le tende
un’ape ha chiesto d’essere ripresa
ho pensato allo scambio
io dentro il fiore e lei scattarmi foto
________al dio delle certezze
                      dare risposte umane
________ridicolmente umane
e stringermi l’abbozzo delle ali
nel più giallo silenzio
nella più strenua fissità d’insetto aptero
giusto il tempo dell’ambra che richiude
e prigioniera
in trasparenza fossile
paga l’eternità morte rappresa
donna per sempre
chiusa
nel cuore denso della resina
                      dicono quanto è bella la preziosa
                      cassa invetriata alla mia forma
                      bara del mio pensiero
e nella fissità dell’invisibile
affido agli occhi di chi guarda dentro
il mio nostro segreto               intorno

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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19 risposte a Malgrado tutto è festa alla finestra

  1. massimobotturi ha detto:

    risposte ridicolmente umane, mi ha colpito molto questo tuo verso;
    in fondo c’è il senso di quanto sia labile e infinitesima, questa nostra esistenza che spesso dimentica l’incanto di un fiore, e di un’ape che l’amoreggia

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  2. domenica luise ha detto:

    Altro che invetriata nella bara d’ambra: vivissima, invece, nelle tue poesie. È il mistero delle parole. Deliziosa l’immagine dell’ape che ti fotografa inebriata dal fiore, ti immagino e sorrido.

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  3. marzia ha detto:

    ( il mio primo pensiero leggendoti è stato “eros e thanatos”, riconoscendo guizzi del secondo nella tua composizione;il secondo raffigurato” come un uomo barbuto ed alato, insensibile alle preghiere perché dal cuore di ferro e dai visceri di bronzo”

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    • cristina bove ha detto:

      Cara Marzia, il mito del figlio dell’oscurità ci accompagna dai primordi, ricorre negli archetipi di tutte le civiltà umane.
      sarà perché rifuggo da quell’aspetto oscuro e mi conduco in zone più luminose, che tutto sommato l’ho ridotto a un’inclusione immobile.
      l’ego-insetto visibile, l’anima a conoscenza.
      grazie

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  4. marzia ha detto:

    Questa tua ultima creatura dà la misura di quanto riesca a sondare l’anima, ricavandone non solo tranci di tremende verità, ma anche offrendoci uno spaccato del tuo sentire più squisito.

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  5. rossella ha detto:

    Non posso fare altro che restare ammutolita. Ogni parola sarebbe scontata, ovvia, di fronte a tanta perfezione e bellezza. SEI UN FENOMENO!!!!!!!
    Baci, buona giornata

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  6. albafucens ha detto:

    che belli Cristina 🙂
    sono versi meravigliosi… uniti all’immagine e alla musica creano una bellissima e magica atmosfera di quelle che cullano, abbracciano e ti fanno venire voglia di volteggiare…

    un abbraccio

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  7. carmen ha detto:

    Sono versi bellissimi, perché sono scritti coon l’anima, non con il pensiero, non con il cuore e il sentimento, non con la mente, (pure, sì!), ma più propriamente e soprattutto con l’intuito dell’anima.
    Ti vedo, piccola apecrì, rappres_entata in quella goccia di resinamiele, che non è bara al pensiero, ma anzi è “voliera” del pensiero, e chi guarda legge nella fissità trasparente-invisibile della goccia il segreto nascosto dentro l’anima come in stereoscopia…
    Più che bellissima poesia: non sono le parole o i versi o la loro musicalità o le immagini o come altre volte l’originalità delle espressioni e degli accostamenti (giallo silenzio, strenua fissità d’insetto, morte rappresa, …) a rendere veramente un gioiello questa poesia, ma è l’anima che si può osservare in trasparenza sotto e dentro le parole, dentro l’armonica disinvoltura dei versi, che produce una poesia più che bellissima. Non esagero se dico: sublime.
    (E mi pare che dall’etimo del termine sub_lime, si s_profonda direttamente nella bellezza dell’anima).
    Poi c’è la splendida musica che accompagna, ma questo è solo un complemento…
    Buona giornata, eccelsa, anzi.
    Car

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    • cristina bove ha detto:

      “ma è l’anima che si può osservare in trasparenza sotto e dentro le parole”
      ecco, Car_issima, è in questo che mi riverso e sprofondo, che sento davvero la sintonia con le altre anime.
      Hai letto forse mentre la scrivevo, eri alle mie spalle, perché è questo che accade alle anime, sono così vicine che non possono vedersi, solo sentirsi.
      e… vale la pena tutto quel che è pena, per una condivisione simile!
      un abbraccio stratosferico.

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  8. Titti Ferrando ha detto:

    Questa raffinata trasposizione è vita e morte, ma una morte fissata nella bellezza e mai muta. Il dentro e il fuori, in un tourbillon di sensazioni, attraverso te, di tutti. Stupenda Cristina! Un abbraccio.

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  9. ioviracconto ha detto:

    Ci sono versi e versi, in ogni poeta.
    Questi tuoi, questa volta, mi lasciano davvero senza fiato.
    E danno luce, e fiato alla mia ispirazione.
    🙂

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  10. maria d'ambra ha detto:

    Allora l’ape scoprirebbe come l’uomo trasformi tutto in stupore di facciata e tu, immobilizzata dall’ambra in goccia, diventeresti paesaggio in mostra e come le palle di vetro che scosse piovono neve, saresti imitazione di te stessa, muta e incompresa, un riflesso di chi guarda e mai potrà rispondere alle tue domande…
    forse è meglio lasciare solo a se stessi il segreto di scrivere del proprio intorno…

    Cri le tue poesie riescono sempre a suscitare emozioni intraducibili a parole…
    un bacio

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    • cristina bove ha detto:

      nella palla di vetro mi capovolgevano di continuo… avevo un certo mal di mare…
      sarà per questo che adesso cerco un “centro di gravità permanente”!
      so che però non è possibile essendo la vita tutta movimento, continuo Mutamento.

      grazie
      bacio

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