Stando seduti senza fare ombra

E in un abbraccio d’aria
aria soltanto
abbandonarsi _amati molto e niente_
senza galanterie di gesti e vita
in sosta tra le cose da bacheca
cose soltanto.

Si smette d’annodare le lenzuola
si smette ogni evasione
nel rinunciare a tutto
s’accostano le ante
e si compone un’ala a mezzanotte

così _risorti alle necessità_
si resta in scene bidimensionali
in disegni escheriani bianco nero
oppure in fughe statiche di noi
policromie anamorfiche da Tao
dal punto in cui
nel muroschermo una finestra aperta
offre le opzioni del menù a tendina

in fondo alla discesa
selezionare quella che non c’è

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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12 risposte a Stando seduti senza fare ombra

  1. Quell’ala a mezzanotte mi è cara come il falco alto levato.
    La resistenza, forse, abita lì: nel non cercare l’evasione, ma nel non perdere – di contro – l’opzione della finestra aperta.
    Ti abbraccio.
    Con tanto affetto.
    zena

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    • cristina bove ha detto:

      è quel che faccio, cara Zena, davanti a quella finestra aperta.
      sceglere l’assenza è però impossibile, è dunque bene ch’io prepari l’ala, per un mattino da cui spiccare il volo.
      grazie
      ti abbraccio con tanto affetto anch’io
      cri

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  2. fattorina1 ha detto:

    Il vuoto che fa il pieno e viceversa: è una poesia di ossimori, di un niente che si fa spessore della vita, della vita che fugge a se stessa lasciando ectoplasmi di oggetti e di fantasie; è una delle tue poesie più estenuate; sembri affaticarti assai a ritirarti a livello di visione, di stare.
    Vorrei abbracciarti, Cri.
    Narda

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    • cristina bove ha detto:

      è quello che stai facendo, cara amica, un abbraccio contiene affetto e commozione, ed io lo sento oltre ogni distanza.
      poesia estenuata… dici bene, è così che ultimamente ogni vicenda mi attraversa il cuore, eppure lui resiste, imperterrito, che quasi mi sgomenta tanta resistenza.
      ti ricambio l’abbraccio, strettamente.
      cri

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  3. ludmillarte ha detto:

    santo cielo Cri, io non so se interpreto col reale tuo verseggiare, forse lo leggo e comprendo solo col mio sentire, ma mi emoziono e spesso mi commuovo.
    grazie e un bacino.
    Lud

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  4. carmen ha detto:

    Rimpicciolirsi quasi a diventare invisibili, è quello che fai spesso..!
    Come? col non fare neppure ombra, (a mezzogiorno questo è possibilissimo, anzi è necessariamente vero) e poi:
    si smette ogni evasione (e come si potrebbe uscire da sé, se si è invisibili e piccolipuntisenzaneanchepoterfareluce?),
    ci si appiattisce in scene escheriane bidimensionali (come le figure di flatland o come i cartoni animati su cui passa un bulldozer… ma questi poi si ri-tridimensionano!!!),
    si fanno fughe statiche (bellissime… raggiungendo alte e altre dimensioni!!!),
    ci si camuffa dietro quelle insospettabili policromie anamorfiche (eh, sì, ora che lo so ti verrò a scovare proprio guardando da quel punto in cui…),
    e insomma, alla fine cliccherò proprio su quell’unica scelta che manca e ti troverò proprio lì, nella tua assenza.
    Che dire, Cristina? oggi mi sono già riempita la giornata, anche se non accadesse nient’altro, io sono a posto!!
    Baci.car.

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    • cristina bove ha detto:

      sì, eh? ti sei riempita la giornata… e allora io, con questo tuo commento!!!
      e poi mi piacciono i tuoi riferimenti a tante mie letture, oltre che ai costanti interessi artistici e letterari.
      mai ti potrebbe sfuggire il “punto” perché lo conosci e sai che per osservare le dimensioni di un’anima, ammesso che ne abbia, bisogna porsi proprio dove occorre, e in nessun altro luogo.

      bacitanti cri

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  5. guido mura ha detto:

    Chissà perché non c’è mai, nel menù, la voce che vorremmo ci fosse. Me lo sono chiesto spesso e la risposta che mi sono dato è che la struttura in cui siamo caduti è un gioco che consente solo una libertà limitata e condizionata. Le sue regole ci schiavizzano. Alla fine si rinuncia a una libertà totale e impossibile, si accetta di vivere in un mondo articolato in un numero minimo di dimensioni, tra cose che sono gli oggetti programmati di un videogame.

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    • cristina bove ha detto:

      salvo cambiare punto d’osservazione, caro Guido.
      e invece di continuare a perdersi nei meandri della mente, dove il già dato è dato, spiccare il volo verso l’alto… e da lì scoprire quanto prima non riuscivamo a vedere.
      ne ho scritto tempo fa, se trovo il link lo riporto qui, potrebbe interessarti.

      grazie e buona giornata

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