Era una strada d’acqua
quando annaspavo nelle increspature
di sillabe smeraldo
sotto i fortini delle sopracciglia
marcava la battigia
un cianofiore
ancora la tempesta
colpisce e affonda l’anima già prona.
Resto aggrappata
a meno di un minuto.
Affamate di gloria anche le favole
aguzzano le sillabe
per provocare falle ed affondare
quello che resta d’una barca stanca.











detto da te, Margherita, è un vero conforto per gli innumerevoli dubbi che a volte mi prendono sul mio comporre.
tu noti e annoti immagini che si sono presentate alla mia mente lasciandomi sorpresa.
e mi dai respiro, posso scrivere ancora se c’è chi legge come fai tu.
Grazie!
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oh no! il giro di boa per una bella signora poeta come te è semmai il boa di piume in una serata galante 🙂
a parte gli scherzi anche qui un punto di approdo semantico e molto bello è quel “cianofiore”, così come quelle “increspature
di sillabe smeraldo” che portano fuori e oltre lo smarrimento.
una Cristina molto sul lirico! con queste due poesie.
ciao
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