Che mi bussava a quante menti tacqui
a quante mi morii prima di nascere
d’ogni magnificenza avvolto
era l’amore.
Il fuori sincrono
solo apparenza dell’eterno errare
cosa da niente
nell’immenso esistere
e mi perdonerà se la sua voce
confusi coi rumori di ferraglia
la metà che non smetto di cercare.










