o dei poeti

Incomincia a suonare e si dilegua
con dita di xilofoni l’assolo
sulla celesta vertebrale

o soffi di ricordi in canne d’ossi
nidificati in testa
una platea di gente onesta che
decide quando è ora di mangiare
alle tavole bianche di fiandra
poi si pulisce il cuore al tovagliolo

i sonatori hanno le mani sporche
legate da fascicoli d’annata
– nel sessanta ero nata quasi in volo
con dieci corde tese alle clavicole
un filo a piombo
dalle vette d’un attico al plateau-

smettila di frignare dice il cieco
smettila d’agitarti dice il sordo
e la gente normale
quella che spoglia il fico per pudore
dice basta
snudare fiori e numeri da clown

-solo così, mi dicono, è poesia
se non ti sfili i denti dalla bocca
se non espianti visceri
se non sputi e non vomiti parole
tu non sei che uno zufolo stonato-
il poeta è un anatomopatologo
che disseziona strisci da vetrino.

Io mi abbandono agli occhi dei passanti
nuda
punteggiatura senza frase
,

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About cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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