L’acqua ha imparato forme
di percorso
concavità convessità
che noi ci piange addosso
di tutta la durata d’un torrente
anche
se a mezzanotte
il brindisi dei giochi nel bicchiere
stilla di labbra il termine del tempo
resistimi stremato eppure vivo
mio rivolo di mente
poca saggezza ad arginare
e nessuna certezza
ti sono come una dimenticanza
approssimata a dicerie
credenze che a supporle
offendono la storia e la ragione
e chi si aggrappa al dito dell’eterno
ai suoi capelli assottigliati
mescola fango e grandine
ponti di sabbia erige per guadare
fiumi di sangue
noi
che ci sporgiamo oltre le spalle
per agguantare il cielo.










