Volevo scrivere qualcosa di felice
che non avesse il timbro
del verso arrotondato o della fuga
divino Bach concertatore d’aria
nel cavo delle morbide coperte
lontani da battaglie ed invasioni
a leggere poemi. Quando fuori
tritano vite e amori le ferraglie
E come giungeremo fino a sera
nella smemoria in atto
per riscaldarci impropri?
Ci vestiamo di morte
la mangiamo
ce ne copriamo a suon di musica
non può valere molto la poesia
o il fregiare di metope
o il danzare
o qualunque altra forma che c’innalzi
se non sappiamo amare altro respiro
se non sappiamo smettere
d’essere predatori.










