Si sdoppiano i suoi volti
l’uno che adempie una promessa
di protezione massima
e l’altro che vorrebbe
ad onta della fisica
invaderne lo spazio
l’uno dei versi e delle serenate
ha di carezze mammole le mani
l’altro dei volgimenti confessati
ha di parole un digitare aguzzo
serpenti in lontananza
discesi dalle palme della luce
mi scrutano guardinghi
s’accostano ai miei passi.
Non mi difenderà.
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cristina bove 
Il bene che si vorrebbe, il male che ghermisce: quanta confusione . Si lacera la carne insieme ai pensieri.
Narda
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è una lacerazione che viviamo tutti, sospesi tra materia e spirito, azione e pensiero…
siamo confusi, facciamo domande cui non ci sono mai risposte.
grazie, Narda
cri
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sì, Gianluca, anche questo
ma anche quello della doppia faccia di chi dichiara amore e non ha capito ancora che amare vuol dire proteggere da sofferenze inutili.
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In quest tua ci vedo l’eterna lotta del poeta, che passa da uno stato d’animo ad un altro, che combatte per esistere e per conoscere se stesso.
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