non è un affondo
il vuoto
è la memoria presbite
un avvicinamento inutile
____________se non ti brilla un attimo
di comuni ricordi nello sguardo
il diaframma è un azzardo di palpebre.
Nelle aziende dei bottoni d’osso
polsi di camicia
____________il blu l’ho conservato
ti si addice
la misura di spalle
l’inserto nella pagina del giorno
per far passare il tempo ______e taci.
Oggi
dichiarerò la mia perduta identità
per ritrovarmi
ancora.











cara Doris
ho visto solo adesso i tuoi commenti.
sto vivendo giornate difficili, so che mi capisci.
mi prendo le tue belle considerazioni e ti ringrazio con un abbraccio forte
cri
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È una poesia per due ma si parla e si ascolta “soli”… un senso grande di solitudine mentre si scorrono i ricordi con un nodo alla gola. Delicata e ferma allo stesso tempo, una poesia che si consuma ma non si arrende. Toni dell’animo resi molto bene, che stringono…
Ciao Cristina, un abbraccio.
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“il diaframma è un azzardo di palpebre.”
bellissimo! come quel brilliosuo che lascia il segno.
anche qui c’è smarrimento, (un perdersi trovarsi nel ricordo), ma meno vincolato all’altro, più su di sè lo sguardo.
bella.
e bella Cristina 🙂
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voglio dirti una cosa importante, Margherita,
anche la generosità nel commentare è poesia.
ti ringrazio per quanto mi dai.
un abbraccio grande alla bellissima poeta-persona che tu sei.
❤
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