Dal soffitto

di stalattiti incombenti
e precise
il fiato si condensa eppure qui fa caldo
nella camera ad est
basta però non sporgersi a guardare
i rigori d’un forestiero inverno

starsene avvinghiati a sé stessi
sorretti a malapena dalle scarpe
traballa perfino il lavandino
appoggio
antiscivolo
verso

un attraversamento verticale
sublima il vomito e
quel ricadere goccia dall’alto
spartiacque dei polmoni
carica a manovella il cuore
fuori
appare tutto uguale –il viso—
ceramica pallida
se qualche verdefiore sullo sfondo
fosse d’azzurro
a inscriverlo in un tondo della Robbia
e l’immortale

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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23 risposte a Dal soffitto

  1. pieramariachessa ha detto:

    Bellissimo testo, immagini che, come sempre, lasciano il segno. E la chiusa? Bello il riferimento ai tondi dei Della Robbia.
    Buon fine settimana, Cristina.
    Piera

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  2. theallamente ha detto:

    soffitto che non è ostacolo, ma punto di partenza per l’infinito
    bacio grande
    🙂

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  3. robertomeister ha detto:

    Non poteva esserci giorno migliore per comprendere questi versi, cara Cristina… spero giunga il conforto della sublimazione.
    Grazie

    Roberto

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  4. 00chicca00 ha detto:

    stupisci sempre, potente, direi persin grintosa con richiami piacevolissimi …
    è bella Cristina tanto
    chicca

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  5. poetella ha detto:

    eccomi!

    E ne valeva la pena!

    ma che bello!
    tornerò…
    ora mi devo trasformare in Cenerentola…ma tornerò!

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  6. carmen ha detto:

    Un ritratto in un tondo di un Della Robbia, così ti ho immaginato.
    Ci sono, ora.
    BB
    Car

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  7. cristinabove ha detto:

    Anna Maria,
    che bei versi a commento! Non sapevo dei santi del gelo, è un’immagine altamente suggestiva. Aspettando la brina a maggio intanto facciamo un tratto insieme, eh?…


    Aurelia anche il tuo è un abbraccio di poesia, che accolgo e ricambio con affetto.
    Grazie.


    Piero, non ti è sfuggito, eh?…buona serata.


    Massimo, è forse una boccata di ossigeno. .. ti abbraccio


    Mimma, pallore lunare, e sai cosa intendo… stasera la fotografo, un po’ d’argento aiuta anche il pensiero.
    Grazie.


    Mary, un caldo abbraccio 


    Fausto, capisco molto bene i tuoi versi, perciò mi turba un poco l’ultimo, la domanda.
    Ma so che non possiamo rispondere.
    Ciao


    Margaret, tu, lettrice appassionata, la poesia la conosci e la ami. Ti ringrazio e ti abbraccio.


    Blue, e noi compagne di viaggio… è bello anche procedere dopo un abbraccio.

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  8. Blue ha detto:

    avvinghiati a se stessi
    con la poesia compagna di viaggio

    ti abbraccio

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  9. margueritex ha detto:

    Talvolta ho quasi timore ad entrare in questo mondo di poesia. Di fronte ala poesia mi sento inadeguata. Sei sempre bravissima. Un abbraccio

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  10. Fausto marchetti ha detto:

    l’ago è al suo posto
    una farfalla in plastica a regolare
    la gravità dello stillicidio

    attese a braccia conserte
    giorni e notti nella camera dell’est

    riflessa sullo sfondo la domanda in bianco:
    per quanto tempo ancora…

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  11. nugae11 ha detto:

    Tu restituisci vita ai “…. rigori d’un forestiero inverno ” ……….Ti abbraccio

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  12. usignolamimma ha detto:

    La poesia resta sospesa come davanti a una ceramica bianca e azzurra, così soave e così disanimata. Mi lascia come un tocco di tristezza ed è bella.

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  13. massimobotturi ha detto:

    ceramica pallida che il fiato della poesia può rianimare,
    un abbraccio Cristina

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  14. piero colonna romano ha detto:

    E, come sempre, incanti. Il cenno ai Della Robbia trasporta in un sogno. Un caro saluto. Piero

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  15. aurelia ha detto:

    “quel ricadere goccia dall’alto
    spartiacque dei polmoni
    carica a manovella il cuore”

    il tuo, è abbraccio di poesia
    il video favoloso, rincuora
    Buona giornata Cristina.
    aurelia

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  16. Anna Maria ha detto:

    Santi del gelo, santi del ghiaccio
    sono in tedesco giorni di brina a maggio.
    Tu già ora li avverti, mentre gli ignari
    tendono mani al fuoco scoppiettante.

    Li attraversi nel pallore di grazia di chi sa.

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