nei primi giorni di quel mese si spense la vita di una giovane amica poetessa
Beatrice Zanini
Questa fu una delle sue ultime poesie
scritta per tutti i suoi amici di blog
Tu che mi segui fitto fitto
in trama di parole e versi
tu che ti affacci e basta
un sorriso : – )
Tu amico di penna
inchiostro e di sventura
mi tieni fermo il margine
chè non esca poi di troppo
il mio dolore
e mi parli
e ti parlo
senza vergogna di mostrare
le nostre nudità evidenti
sulla schermata
si sfiorano i palpiti
si incontrano le parole
si penetrano i pensieri
si incarnano le immagini.
La vita in fondo
è anche geometria di voci
un cerchio diseguale
l’imperfetto movimento
che aggrega le distanze
qui
sul nascere
è poesia d’abbraccio.
Beatrice Zanini (marbe)
e oggi torno a ripeterti:
non un Addio, amica mia dolcissima,
ma un Arrrivederci in dimensioni altre.












Grazie Cristina.Sono commossa…….
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Oh, Cristina, non ho mai smesso di pensare a lei, ho il suo libro di poesie sulla mia mensola e purtroppo non ho più i suoi teneri pvt della splinder, ma posso leggermi ancora i suoi commenti. Che brava e sensibile poetessa, aveva nel cuore la poesia. Sono certa che ci guarda dal cielo. Questa poesia è bellissima, come tutte le altre. Grazie per aver ricordato Bea.
Buonanotte, un bacio.
annamaria
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Mi hai emozionato.
Stefano
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non la conoscevo, all’epoca non era ancora di queste parti. rimane lei tutta, Cri, tutta, nel tuo riaverla qui e nel dividere con noi tutte le sue/nostre nudità…grazie a Bea, d’esserci, grazie a te che l’accompagni su queste pagine.
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Ho lasciato, sul mio blog, il link del vecchio splinder all’ormai eliminato blog di Bea, e questa cosa mi ha tanto rattristata, che sia morta mentre era in piena espansione poetica, chissà perché io sono viva e lei no. E che il suo blog tanto amato non sia più al suo posto, dove noi andavamo prima a commentarla e colloquiare e dopo a ricordarla. Oggi voglio pensare al gesto che ha fatto, ormai morente, gli ultimi suoi commenti a noi con le ultime forze e le poesie dettate a Cristina col filo di voce. Certo, la rivedremo, non so come né posso capirlo, ma intanto mi manca come il primo giorno e sto piangendo sulla tastiera, né mi vergogno di dirlo pubblicamente. Aveva una generosità immensa, bella come il suo corpo.
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a lei un mio pezzetto di cuore
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voglio ricordarla con le stesse parole di allora
“Adiosu prenda pretziosa
dae su ‘entu ‘e beranu
e su coru meu
amada tue
ses”
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