Di mutamenti e approssimazioni

l'orlo del cielo - by criBo

 

noi delle vesti annose
ci siamo già spogliati
e nudi andiamo come d’inverno i rami
_noi che non siamo foglie  ma il centro d’un enigma_
e sradicati vivi
ci adattiamo alle pietre
: il senso della roccia oltre la falda
l’abbiamo visto nelle vette
nel volo silenzioso del grifone.

Epifite vaganti
la chioma nello spazio,  i piedi in terra
pulsazioni di luce ad ogni passo
abbaciniamo di pensieri il sole

questo di noi è reale
se ci lasciamo trasformare quieti
mentre passiamo indenni tra gli eventi

e il sortilegio che ci cambia forma
è come un dio che fa l’orlo alle nuvole.

               

                    

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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20 risposte a Di mutamenti e approssimazioni

  1. carmen ha detto:

    Che splendore! Che bellissima poesia, una meraviglia! E ogni verso meraviglia dentro meraviglia, sarebbe da riportare tutta intera.
    Ma il dio che fa l’orlo alle nuvole secondo me l’hai proprio visto!
    Hai scritto mille poesie in una, immagini fantastiche, bellissime, una per una.
    bbb.car

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  2. frantzisca ha detto:

    “e nudi andiamo come d’inverno i rami” Cris questo verso è mille poesie, geniale rappresentazione di quella parte di noi privata da scorze e concrezioni…quella nudità che consente la “trasformazione”
    Vorrei dire tante cose su questa poesia, ma tu mi sai…
    Un abbraccio

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  3. Pingback: Cristina Bove | il lunedì degli scrittori

  4. Amina Narimi ha detto:

    Ai piedi tamburi, fanfare nei passi eppure fai così silenzio mentre passi…Ciao Cristina, ti abbraccio

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  5. fattorina1 ha detto:

    Credo che tutta la poesia, nella sua grazia e nel suo mistero, sia ben rappresentata nell’immagine conclusiva del brano musicale: due aquile (?) che sono nel cielo sopra la terra, sono intente a fare l’orlo alle nuvole, rappresentano un enigma, l’abitare a metà strada. Cristina, sai sempre pescare da tuo sacco senza fondo sinestesie perfette, metafore profetiche.
    Narda

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  6. gelsobianco ha detto:

    Gli ultimi due versi sono “magici” nella loro “realtà”.
    “_noi che non siamo foglie ma il centro d’un enigma_”
    Qui io trovo il senso.

    Davvero molto bella questa poesia, Cri.
    L’ho sentita molto.

    Ti abbraccio
    gb

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  7. bel componimento, mi colpisce l’uso della punteggiatura, il trattino basso, per esempio, e i doppi punti abbinati a inizio verso. bello! 🙂

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  8. poetella ha detto:

    davvero la chiusa è stupenda!

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  9. tramedipensieri ha detto:

    “…e il sortilegio che ci cambia forma
    è come un dio che fa l’orlo alle nuvole”.

    splendida!

    buona domenica Cristina
    .marta

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  10. rabuccia ha detto:

    Reblogged this on daisuzoku.

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