È uno scompenso tra mattina e sera
questa voce che vive nei miei panni
e che non vuole smettere
dice che sono storia tramandata
benché mi rida addosso
dipinta sulla bocca
una tristezza scritta col rossetto
un’eco dai soppalchi alle cantine
la voce è un’evasione dalla righe
trasforma ogni parola in bolle d’acqua
diventeranno nebbia _dice_
e non t’accorgerai d’essere muta
nella livrea sbiadita,
a rimediare segni d’orizzonte
orme su spiagge amiche
mentre t’inventi bella
e lentamente affondi nei detriti
Orme su spiagge amiche
– è quanto cerchiamo –
chè siamo impaludate
coccodrilli e sabbie mobili
nel fango ad ingoiarci piano
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sperando che le sabbie mobili sbuchino in un altro universo, come i buchi neri…
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Cercando una ragione che non c’è…
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