T’invito a scendere
dove non sei mai stato
nel buio delle invenzioni _diaboliche e divine_
dove i ladri saccheggiano pianeti
s’invertono figure in occhi a perdere
_la temi già quella discesa agli inferi_
e tuttavia saprai che risalire
sarà un’arrampicata su pareti
ti troverai nascosto sotto i cieli
penserai maggio e fiori
mentre l’inverno ghiaccia sui gradini
: il fuoco è un falso storico
_dai tempi di Prometeo è sempre fatuo_
tu solitario come un sole estinto
sarai la cavità incolmabile d’un dio
perso nelle sue stelle
ignaro di cunicoli e di scale
essere umani è stare sempre in bilico
senza ringhiere e senza corrimani
allucinati da visioni futili
_ paradisi che aspettano inquietanti_
destinati a portoni e pianerottoli
perciò t’invito a scendere dove non sei mai stato
per farti ritrovare il senso illogico
la sarabanda di speranze inutili
la fede che per vivere
si deve anche morire
Il bene e il male che solo apparentemente si osteggiano, in realtà cooperano al raggiungimento di un’armonia superiore. In bilico, in perfetta armonia di opposti nella ciclicità di vita e morte, il nostro essere in questi versi intensissimi.
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la perfezione dell’imperfezione…
felice della tua visita
grazie
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domani sera? un abbraccio forte forte :-*
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ok :*
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Che bello leggerti in pace in questa domenica un po’ uggiosa non per questo invernale. C’è ancora poco inverno qui da me, mentre a poca distanza impazza e combina tragedie. La vita ti porta sempre dove non sei mai stato, giorno dopo giorno. C’è chi si lascia condurre chi invece tenta di resistere inutilmente convinto di non seguirla. TVB
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e che bello rivederti, carissima amica mia!
sono felice che tu abbia ripreso a scrivere sul tuo blog, mi sei mancata tanto!
la vita ci conduce, che lo si voglia o no, sempre: ogni attimo è un passo verso il completamento di questo viaggio oltre noi stessi.
ci sentiamo presto.
TVB anch’io, tanto.
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