L’uomo dei terrapieni

Quando ricorderà dei sogni a vela
dei ritardi di luci
e sentirà le stesse voci che
dipinsero d’argento la sua vita
s’accorgerà che il peso delle ore
è lunghezza infinita.
Se tagliava le sere e le nottate
in passaggi proibiti
scuoteva braccia insonni a dirottare
crepuscoli di pace
non era il suo sereno
volere un cielo da periferia
né latrati di cani
poteva ripudiare l’occasione
farsi di giglio
invece d’affondare dita arcuate
in corpi di velluto
perdeva allora i nomi
li rigirava sulla massicciata
e nient’altro che pietre
erano infine.

Portava le incisioni a ferro crudo
cappi fantasmi ai polsi
ormai dimenticato il volo astrale
nelle strettoie degli occhi
il suono asmatico
lo condannava a rivedere i fatti
nelle valigie di speranze nude
intimità da strada
stracci di vita da pagare a peso.

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About cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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2 Responses to L’uomo dei terrapieni

  1. Avatar di ventisqueras ventisqueras ha detto:

    quanti sospiri pesanti squassano queste di vento valige, cariche di sogni mai sognati, perduti fra immondizie e fiori calpestati

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