La voce si smorzava nel granito
ma non articolava suono
e c’era un grido
che tralasciava il vento
una domanda infissa nel silenzio
vidi parole
farsi ancora gesto
la mano pronta a proferire il senso
-non dire nulla e tutto-
così che ad ogni superficie ambita
giungesse la carezza
ad ogni pelle
il suono adesca il cielo e le colline
i mari
i muri
i ferri dei cancelli
le piastrelle sbrecciate dei cortili
-l’ode chi vuole-
i mantici hanno spifferi d’acciaio
rocambolesco il fiato
farsi bacio
ovunque fosse un labbro
un viso
un sogno.
Volere il tutto
Perdersi nel niente
Leggerti in questa è come riscoprirti, sai..
Una libertà espressiva che qui canta la sua apologia già nell’incipit quando l’effusione di te stessa, che sia il sigillo del bacio o una bicola di fiato, parola o voce, si scontra ( o dovrei dire si incontra?) con la materia.
L’ho apprezzata. Non poco.
"Mi piace""Mi piace"
Errata corrige
Briciola
( questa qui mi ha emozionata, ma non chiedermene il motivo perchè lo ignoro)
"Mi piace""Mi piace"