Ma de che?

Voglio scrivere d’imbecillità
e non risponderò
a chi mi chieda le motivazioni
roba forte
più della zuppa rossa a Napoli
ho lacrime di ceralacca
sono sfrontata              non
ho nulla da perdere
nulla da farci una passione stabile

sono la lama del coltello, il manico
è lassù
mimetizzato da satellite
quaggiù batracomiomachia da rane
e arvicole

gli stupidi hanno occhiali senza lenti
la domanda che faccio
sapendo che non ci sarà risposta
è del tutto risibile         sono imbecille anch’io
a generare codici per timbri fatti ad acqua

esonero dal prendere visione
di siffatti esercizi pneumagogici
la vita
non è dell’aria che si nutre      ma
ha dalla sua l’infamia del tragitto
dall’anima ai polmoni

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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13 risposte a Ma de che?

  1. theallamente ha detto:

    ma come, ma come! Sì che si nutre d’aria, la vita. D’aria e cioccolata. No?
    😉 :-))
    baci!

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  2. aitanblog ha detto:

    Per certi versi, credo che in certi giorni brutti e perversi non ci sia nulla di meglio che sfogarsi in versi (e scusami il commentino tendente al cretino).

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  3. frantzisca ha detto:

    la vita
    non è dell’aria che si nutre ma
    ha dalla sua l’infamia del tragitto
    dall’anima ai polmoni

    !!!!!!!!!!!!!!! eh? sai bene che ho le lenti…ma nonostante a volte anch’io imbecille…
    quando l’occasione lo necessita, ah ah ah…signora lama, acc quanto taja!

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  4. Domenica Luise ha detto:

    Già, me lo domando anch’io, per quanto non con parole uguali, ma il sarcasmo c’è. Bella e vera poesia, che tocca un tema molto interessante: o sono imbecille io oppure lo sono quasi tutti gli altri, il massimo è portare occhiali senza lenti: non ci vedono per natura né vogliono vedere, ma si mimetizzano. Io preferisco vedere, anche se lo spettacolo lascia a desiderare, cerca e cerca un’anima capace di corrispondenza si trova. Ma tu, nella batracomiomachia, cosa preferisci fare, la rana oppure il topo? Tanto alla fine vengono i gatti. Quindi facciamo gli astenuti, sempre che possiamo. E poi, per che cosa si lottava? Ci sono rimaste soltanto le tasse.

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    • cristina bove ha detto:

      io assisto, non partecipo…
      arvicole e surmolotti non entrano nelle mie simpatie.
      se Leopardi avesse considerato anche i mustelidi, e se proprio dovessi scendere in campo, farei la lontra in via di guarigione.
      per gli occhiali, ho lenti da parte.
      ciao
      a presto
      cri

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  5. rossella ha detto:

    Cristina mia cara, non posso contraddirti in niente: mi son svegliata anch’io col cocco storto e sentendomi un pesce fuor d’acqua, ho le stesse tue domande senza risposta e credo che lo rimarranno per sempre.

    sono imbecille anch’io
    a generare codici per timbri fatti ad acqua

    Quant’ è bello questo verso (non che gli altri abbiano meno valenza)

    Il fatto è. amica cara (e te lo dico per risollevarti e per risollevarmi) che non si tratta di essere imbecilli. Si viaggia purtroppo in altre sfere, non sempre raggiungibili da altri, e si finisce col ritrovarsi soli. Però un piccolo crocchio lo abbiamo, almeno qui, dai!!!! Accontentiamoci di quello. Bacio

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    • cristina bove ha detto:

      infatti, Ross, ci sosteniamo a vicenda.
      malgrado spesso si finisca a scrivere nell’acqua.
      ma qualcuno scoprì che anche in una goccia c’è la memoria dell’oceano…
      un bacio
      notte

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  6. carmen ha detto:

    Belliiiiissimaaaaa!!!!
    Sei troppo forte.
    Ma le motivazioni non te le chiedo, neppure perché sto ridendo, la risposta mi preoccuperebbe… ah, ah!
    Ciao
    car

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  7. massimobotturi ha detto:

    bisognerebbe essere capaci di scriverci un trattato sulla tua poesia, ma sono imbecille anch’io, lascio mi entri nelle orecchie e che faccia quello che vuole

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