Tracciamento

è uno sfilaccio
di suole in bilico sull’orlo del viavai
un dio dai piedi grossi
scarpe di stelle e di pianeti            ma
se dagli schizzi di fango e pomodoro
non ci salvano i pulpiti
come potremo mai percorrere noi stessi
tra virus e galassie?

La domanda retorica
e sembrerebbe surrettizio farsene garante
è posta per giocare alle signore            anzi al signore
sopra la linea di demarcazione / ammesso che ci fosse
tra l’indice e il satellite terrestre

e perché scrivere di quanto già si sa?

è vano interloquire
quando disorientati si procede           e andare lesti
pare che non basti:
il male ci sconfigge ad ogni passo

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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16 risposte a Tracciamento

  1. gelsobianco ha detto:

    tu fai “sballare” anche me che non ho, certo, la competenza letteraria di grazia gardenia.
    ho la sensibilità per accorgermi che le tue immagini hanno un potere molto, molto grande.
    ogni volta i tuoi versi sono una nuova sorpresa per me.
    …e di questo ti ringrazio.
    gb

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  2. graziagardenia ha detto:

    Scrivi per immagini, Cri, con penna che si fa sempre più pennello, ammaliandoci con sempre rinnovata partecipazione emotiva. Pochi Poeti contemporanei riescono a regalarmi lo “sballo” del tuo stupirmi.
    Baciomattutino
    grazia

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  3. annamaria49 ha detto:

    Buongiorno, cara Cristina, anch’io come Maria mi stupisco tutte le volte che ti leggo. Le tue parole hanno un fascino che conquista e nei versi c’è qualcosa di ermetico che lascia a bocca aperta per l’eleganza e per il messaggio che io colgo, ma che a volte temo non corrisponda al tuo, e allora mi pongo in un angolino e taccio.
    Bravissima, unica!
    un grande abbraccio
    annamaria

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  4. aitanblog ha detto:

    Oggi trovo oscure te e Maat, ma leggo sempre ammirato.

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  5. Piera ha detto:

    “…se dagli schizzi di fango e pomodoro
    non ci salvano i pulpiti
    come potremo mai percorrere noi stessi
    tra virus e galassie?”

    Bel testo, difficile e “duro”.

    E nell’immagine, quanti contrasti! La rotondità di alcune forme e la durezza di altre. Le due facce di un’identica medaglia.

    Ciao, Cri, buona giornata.
    Piera

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    • cristina bove ha detto:

      grazie, Piera,
      è un testo che probabilmente dice le stesse cose di sempre, ma ieri mi sfidava a un ulteriore mutamento espressivo.
      so che ciò che ci induce a scrivere, gioia o dolore, sono incontenibili, vanno espressi, o si rischia di morirne oppressi.

      e buona notte, ormai. 🙂

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  6. carmen ha detto:

    Poesia “forbita”, ma la meraviglia sta nel fatto che ti viene così spontaneo scrivere così, che a me fa quasi rabbia! 🙂
    bye-bye
    car

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  7. maria d'ambra ha detto:

    Cara Cri, nessuno riesce a lasciarmi a bocca aperta come fai tu con le tue straordinarie poesie. Ormai è evidente che domini la parola-suono-emozione a tuo piacimento.
    Non avrai i piedi grossi, ma di certo sei una divinità che ci tallona col piacere immenso dell’incanto poetico…
    un bacio

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  8. domenica luise ha detto:

    Ma che belle le tue immagini “a sfilaccio”, proprio la traduzione della tua poesia.
    Vedi quei fiori di glicine spezzati misti alle guglie di pietra di stalattiti con sullo sfondo l’azzurro chiaro inquinato? È la tua stessa poesia.
    La presa di coscienza di come funzionano le cose su questa terra offende i poeti: essi non possono credere in un dio finto, che mescola il denaro alla salvezza, perché dentro di sé hanno tatuata una verità d’amore ineluttabile, alla quale questa proposta non può mai adattarsi.
    Da qui un dolore che cerca parole senza rassegnazione.

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    • cristina bove ha detto:

      grazie della tua attenta lettura e, come sempre, del tuo bel commentare che tiene conto di ogni sfaccettatura.
      alternanza di fiori e guglie, velluto e lame, è la vita, ma il divino è tuttavia nella vita stessa. ombra e luce. bene e male.
      il poeta ha la pessima abitudine di puntare il dito sulla luna.

      "Mi piace"

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