Qui sto che mi rimando a piè di pagina

in una stanza tutto l'universo - by criBo

Un asterisco annota
la flessione di voce
il fischio fatto segno
e chi si volta
vede soltanto un foglio bianco
mi tremano le musiche nei tasti
come stelle di neve una per una
mai di formato uguale
mai lo stesso volume
di respiro

ho una lampada nuova ultramoderna
al centro, al posto della lampadina
ha un buio profondo
sufficiente a nascondermi nei margini

voi mi direte che non c’ero
ed io vi crederò
sapete
mi sorprendo
solo quando mi trovo.

.

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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15 risposte a Qui sto che mi rimando a piè di pagina

  1. Lettura di sè prima ancora della scrittura: il bianco della poesia.

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  2. ninaesposition ha detto:

    “Ogni poesia è misteriosa: nessuno sa interamente ciò che è stato concesso di scrivere” affermava Borges
    Si, ogni poesia è misteriosa, dietro c’è una realtà che sfugge spesso anche all’autore ma che emoziona e coinvolge il lettore… sono così le tue poesie, onde anomale… esondazioni di emozioni…parole molteplici che irradiano, come un alone prezioso, intime significazioni. Particolarmente felici poi, le tue immagini che accompagnano i versi, qui si “toccano” emozioni che fluttuano leggere imprigionate in variopinti pannelli; raggi di luce colorata che si muovono nel cielo come in una danza soave al suono di quella musica che trema nei tasti fatta di silenzi… fruscii…sussurri… però quei fasci di luce sembrano chiudere ogni feritoia, ogni spiraglio… quasi una prigione…

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    • cristina bove ha detto:

      infatti, Nina, sono la prima a sorprendermi di quello che scrivo.
      io mi faccio semplicemente trasportare da quell’onda, anomala certamente, tanto per avere la garanzia che sia il più lontano possibile dalla banalità dei giorni.
      i raggi però sono trasparenti, lasciano intuire che sarà facile oltrepassarli, no?
      grazie della tua attenzione.
      un abbraccio

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  3. tizianatius ha detto:

    Le parole si fanno carne, sorprendersi nel ri-trovarsi in fondo, quel piè di pagina accoglie o meglio rac-coglie, toglie il fiato l’andatura d questi versi.

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  4. carmen ha detto:

    Bella bella, ma io… non mi sorprendo più di niente perché la sorpresa è già in partenza. 🙂
    Car

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  5. graziagardenia ha detto:

    Pochi poeti sanno così giocare col lessico e con sé stessi, divenuti lessico vivente. M’incanta la tua ironia venata di addolorata gioia o gioioso dolore?
    Bacioserale
    grazia

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  6. annitapozzani ha detto:

    Bellissima, mi piace proprio tanto!

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  7. domenica luise ha detto:

    Chi si volta a guardarti e leggere una tua poesia vede soltanto un foglio bianco: il mistero di te. La tua è musica bianca, stella di neve, capelli bianchi sul bianco. Tu stessa ti sorprendi quando ti senti viva e presente e distingui il tuo biancore. Bella poesia.

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