Che c’eravate da sempre
questo mi viene e il tempo
s’affanna a dare i numeri
siamo nel cuore dello stesso sogno
eterno__non ne sappiamo molto
i visi che li vedo trasformarsi
eppure sempre voi
le storie che vi passano col vento
e io con voi
forse siamo un composito elemento
un fiore a capolini e nessun centro
ma vi ringrazio d’essere passati
da questo corpo e averci fatto il nido
anche per poco
anche se andate sparsi in altre storie
siamo lo stesso polline di cielo
non ci sorprenderanno le stagioni
apparenti questa vita
ci ha regalato la necessità e l’appiglio
al filo che sorregge ogni esistenza
un ricamo di giorni
e l’immortalità dei nostri soli
a insegnarmi l’amore
voi
cristina bove 
Che c’eravate da sempre
questo mi viene
[…]
siamo nel cuore dello stesso sogno
eterno
[…]
Credo sia qualcosa d’universale:
versi universali ispirati dall’amore più alto,
quello che muove l’intero mondo.
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come ho appena scritto da mam, questi versi nella mia lettura sono stati brividi che si rincorrono. è stupenda. (caspita Cri, quattro figliiii !!!! :))
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Lud, sono così felice che siano nati da me!
Sono quattro uomini meravigliosi, io li chiamo i miei moschettieri: uno per tutti e tutti per uno. sempre.
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che dire…sei semplicemente fantastica così come ti vedo e complimenti per i tuoi quattro piccoli-grandi uomini
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Pingback: Ai miei figli di Cristina Bove | miglieruolo
Bella e speciale questa tua, e non può essere altrimenti, non solo per la capacità di disegnare con la parola immagini e suggestioni ma per quella spinta incontrollabile che viene dall’interno quando si parla dei propri figli.
Ciao, Cri, un abbraccio.
Piera
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Grazie, Piera,
un abbraccio grande
cri
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Bello leggerla Cristina. Mi ha dato come un senso di pace, di riposo, c’è tanto senso di rispetto per la vera libertà in questi tuoi versi, e sì, siete madre e figli, ma anche poi fratelli e la poesia diviene qualcosa in cui riconoscersi. Grazie per averci regalato anche la foto, sono adulti eppure quella foto li contiene in tutte le età, e che sorrisi…
Ciao Cristi!
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sì, Doris, è questo lo spirito di questi versi.
Ne hai individuato il senso di libertà che li ispira, anche il rispetto e la riconoscenza che ho per loro, i miei splendidi figli (commovente la tua considerazione: “quella foto li contiene in tutte le età”).
Sono felice che i miei versi ti abbiano trasmesso un senso di pace, madre anche tu e con lo stesso sentire.
Grazie.
ciao 🙂
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E’ bellissima questa poesia, ricca di grazia e di sentimento senza essere sentimentale. Lo struggente amore per i figli diventa ascesa verso la nostra parte migliore, dono per insegnarci ad amare.
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Cara Narda, speravo molto di non essere stata troppo sentimentale, il tuo commento me ne dà conferma. Grazie!
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CRI! Riesci a farmi venire il groppo in gola! Devono essere molto fieri della loro mamma i tuoi bellissimi figli!!
Giovanna G.
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Cara Gio
sono soprattutto bravissimi. e io sì che sono fiera di loro!
ciao e grazie 🙂
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Una dedica stupenda! Una meraviglia!
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grazie, Annita.
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c’eravate da sempre
è una delle cose più belle che si possano dire, scrivere
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sì, Massimo.
soprattutto sentire che è così…
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Bellissima! quante espressioni di affetto materno, poetico però!!!
bacicar.
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tanto per tanti figli, no?… 🙂
ciao e baci
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Tre volte bella, vibrante di misticismo…materno. Come mamma, mi ci sento dentro.
ciao
franca
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grazie, Franca.
misticismo materno, mi piace, è una bella definizione…
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passo di rado ultimamente ma ogni volta ciò che leggo mi piace.
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ciao, Falco, sempre benvenuto!
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belli!
(i versi)
(anche i ragazzi, diciamolo…)
🙂
baci!
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anche i ragazzi… diciamolo… 🙂
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Che bella, espressiva e intensa poesia di amore materno robusto e contemporaneamente struggente, e anche quant’è bella la fotografia dei tuoi virgulti. Citerei anch’io, come punto culminante di questa poesia, i versi riportati da Abele qui sopra: dalla tua maternità alla maternità universale di tutte le madri della storia che hanno amato i propri figli senza sapere come dirlo.
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che bella cosa hai detto, Mimma: nell’esperienza della maternità umana è racchiusa tutta l’esperienza della maternità universale!
è anche una struggente sensazione di molteplicità del sentire, che non ha pari in altre esperienze umane.
nel mio essere madre è compreso ogni essere madre.
in quanto a figli, poi, siamo tutti figli di quella misteriosa matrice da cui si origina ogni cosa…
grazie di cuore e un abbraccio.
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“forse siamo un composito elemento
un fiore a capolini e nessun centro
ma vi ringrazio d’essere passati
da questo corpo e averci fatto il nido
anche per poco
anche se andate sparsi in altre storie
siamo lo stesso polline di cielo”
un manifesto di vita, una profonda verita’: restiamo molecole autonome e stesso polline di cielo.
abele
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caro Abele!
so che anche essere padre fa sentire parte di questo tutto cui si appartiene.
i figli oltre a essere “piezz ‘e core” sono l’immensa proiezione di noi verso l’eterno mistero che ci avvolge.
Grazie!
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