Siamo così condizionati a ritenere realtà soltanto ciò che percepiamo coi nostri sensi, che perfino le teorie filosofiche e religiose ne subiscono il limite.
Eppure, secondo la fisica quantistica, la materia non è altro che vibrazione di fotoni: luce.
Nella sperimentazione scientifica sulle particelle (quark e antiquark: bosoni, gluoni, muoni), di cui consiste l’atomo, ci si è dovuti arrendere all’impossibilità di osservare oggettivamente quelle infinitesimali, che non sono tracciabili, in quanto mutano secondo l’occhio di chi osserva, e la cui esistenza è deducibile soltanto intuitivamente da fattori ipotizzabili, talvolta prevedibili, ma non sempre dimostrabili.
I grandi filosofi (soprattutto Schrödinger, ricordate il suo”gatto”?), i pittori con la loro visionarietà, talvolta i mistici, i compositori, i poeti, gli artisti in genere, si avvicinano a questa intuizione di Realtà infinitamente poliedrica, e tentano di esprimerla ciascuno alla propria maniera, quasi profeticamente, come suggerimento all’umanità di non accontentarsi del tangibile, e tendere all’oltre.
“…without contraries is no progression. Attraction and Repulsion, Reason and Energy, Love and Hate, are necessary to humane existence.” William Blake, maestro metafisico.
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… senza contrari non c’è progresso. Attrazione e repulsione, Ragione ed Energia, Amore e Odio, sono necessari all’esistenza umana.
Infatti!
non ricordo più chi affermò che il progresso procede per errore e correzione.
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Il paradosso del gatto di Schrödinger… Quanto vorrei sapere di più e più profondamente.
E mi avvicino, ma non basta mai.
So che è necessario tendere all’oltre.
Tu, che sei artista vera, ti accosti a questa “intuizione di Realtà infinitamente poliedrica” e la esprimi alla tua maniera, colma di bellezza-verità.
Ti abbraccio forte, mia cara Cri assetata di conoscenza 🙂
gb
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la ricerca non finisce mai, cara gb, e forse è questo che ci dà la forza di proseguire, di non arrenderci ai colpi bassi del destino.
io sono stata fortunata per un’infinità di cose, e l’essere sopravvissuta a tanti accadimenti drammatici, in fondo, è stato un dono speciale della vita.
grazie
ricambio il tuo abbraccio
cri
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Oh, Cri, ti voglio bene.
gb
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Il gatto di Scroedinger. Semplifico, quindi impoverisco. Non sono un fisico, ciò che dico deve essere preso con le molle.
Si tratta di un esperimento mentale tendente a chiarire che, in fisica quantistica, quando si esegue l’osservazione di un sistema questo viene indotto a assumere uno stato determinato. Prima dell’osservazione regna l’indeterminatezza.
Un gatto ipotetico viene posto all’interno di una scatola d’acciaio insieme a un ampolla contentente un gas velenoso e a un contatore Geiger con una piccola porzione di materiale radioattivo. Il gatto non può interferire con l’ampolla. All’interno del materiale radiottiva, entro un tempo determinato, è probabile che un atomo si disintegri. Il contatore in quel caso registra l’evento e fa scattare un martelletto che rompe l’ampolla. Il gatto muore. Tuttavia l’osservatore esterno non può sapere nulla del suo stato finché non apre la scatola. Fino a quel momento si può descrivere la condizione del gatto solo probabilisticamente (quante probabilità ha di essere vivo e quanto di essere morto). L’apertura della scatola dissolve la “sovrapposizione di stati” tipica dei fenomeni quantistici. L’esperimento serve appunto a illustrare la natura non deterministica della meccanica quantistica, natura che molti ritengono sia applicabile anche al mondo dell’infinitamente grande. La teoria classica respinge nettamente tale ipotesi.
Ciao.
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Concludo: possiamo dunque descrivere la realtà come il continuo collassare di eventi propabilistici.
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hai riportato la teoria perfettamente…
e noi collassiamo in tutto questo collassare…
ciao, caro amico
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Non posso che prendere atto delle tue affermazioni, non sono competente e tu mi stupisci ogni giorno per il tuo sapere enciclopedico.
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non tanto sapere, cara amica, quanto desiderio di approcciare, seppure in maniera approssimativa (ché non è possibile alla mente umana avere competenza specifica di ogni disciplina), perché è inesauribile la mia sete di conoscenza.
🙂
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