Meta_fisica

quinte del cielo - by criBo

                                                                                                                                   

Siamo così condizionati a ritenere realtà soltanto ciò che percepiamo coi nostri sensi, che perfino le teorie filosofiche e religiose ne subiscono il limite.
Eppure, secondo la fisica quantistica, la materia non è altro che vibrazione di fotoni: luce.
Nella sperimentazione scientifica sulle particelle (quark e antiquark: bosoni, gluoni, muoni), di cui consiste l’atomo, ci si è dovuti arrendere all’impossibilità di osservare oggettivamente quelle infinitesimali, che non sono tracciabili, in quanto mutano secondo l’occhio di chi osserva, e la cui esistenza è deducibile soltanto intuitivamente da fattori ipotizzabili, talvolta prevedibili, ma non sempre  dimostrabili.

I grandi filosofi (soprattutto Schrödinger, ricordate il suo”gatto”?), i pittori con la loro visionarietà, talvolta i mistici, i compositori, i poeti, gli artisti in genere, si avvicinano a questa intuizione di Realtà infinitamente poliedrica, e tentano di esprimerla ciascuno alla propria maniera, quasi profeticamente, come suggerimento all’umanità di non accontentarsi del tangibile, e tendere all’oltre.

                                                          

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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10 risposte a Meta_fisica

  1. aitanblog ha detto:

    “…without contraries is no progression. Attraction and Repulsion, Reason and Energy, Love and Hate, are necessary to humane existence.” William Blake, maestro metafisico.

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  2. gelsobianco ha detto:

    Il paradosso del gatto di Schrödinger… Quanto vorrei sapere di più e più profondamente.
    E mi avvicino, ma non basta mai.
    So che è necessario tendere all’oltre.

    Tu, che sei artista vera, ti accosti a questa “intuizione di Realtà infinitamente poliedrica” e la esprimi alla tua maniera, colma di bellezza-verità.

    Ti abbraccio forte, mia cara Cri assetata di conoscenza 🙂
    gb

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    • cristina bove ha detto:

      la ricerca non finisce mai, cara gb, e forse è questo che ci dà la forza di proseguire, di non arrenderci ai colpi bassi del destino.
      io sono stata fortunata per un’infinità di cose, e l’essere sopravvissuta a tanti accadimenti drammatici, in fondo, è stato un dono speciale della vita.
      grazie
      ricambio il tuo abbraccio
      cri

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    • miglieruolo ha detto:

      Il gatto di Scroedinger. Semplifico, quindi impoverisco. Non sono un fisico, ciò che dico deve essere preso con le molle.
      Si tratta di un esperimento mentale tendente a chiarire che, in fisica quantistica, quando si esegue l’osservazione di un sistema questo viene indotto a assumere uno stato determinato. Prima dell’osservazione regna l’indeterminatezza.
      Un gatto ipotetico viene posto all’interno di una scatola d’acciaio insieme a un ampolla contentente un gas velenoso e a un contatore Geiger con una piccola porzione di materiale radioattivo. Il gatto non può interferire con l’ampolla. All’interno del materiale radiottiva, entro un tempo determinato, è probabile che un atomo si disintegri. Il contatore in quel caso registra l’evento e fa scattare un martelletto che rompe l’ampolla. Il gatto muore. Tuttavia l’osservatore esterno non può sapere nulla del suo stato finché non apre la scatola. Fino a quel momento si può descrivere la condizione del gatto solo probabilisticamente (quante probabilità ha di essere vivo e quanto di essere morto). L’apertura della scatola dissolve la “sovrapposizione di stati” tipica dei fenomeni quantistici. L’esperimento serve appunto a illustrare la natura non deterministica della meccanica quantistica, natura che molti ritengono sia applicabile anche al mondo dell’infinitamente grande. La teoria classica respinge nettamente tale ipotesi.
      Ciao.

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  3. fattorina1 ha detto:

    Non posso che prendere atto delle tue affermazioni, non sono competente e tu mi stupisci ogni giorno per il tuo sapere enciclopedico.

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    • cristina bove ha detto:

      non tanto sapere, cara amica, quanto desiderio di approcciare, seppure in maniera approssimativa (ché non è possibile alla mente umana avere competenza specifica di ogni disciplina), perché è inesauribile la mia sete di conoscenza.
      🙂

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