Dire luna come verità dimezzata
nel silenzio di prova declinante
fasi e frasi
luna come viola del pensiero
minuscolo chiarore tra le pagine
d’un libro abbandonato
lo troveranno nel solaio
della casa tra i tetti
:la città rinasceva intorno al mare
il dopoguerra s’affacciava ai muri
da finestre divelte, da palazzi a metà
ma la sirena d’allarme aveva smesso
di concitare i morti e preservare i vivi
_la bambina custodiva presepi_
Nella piazza s’aprivano voragini
i decumani venivano scoperti
Partenope narrava la sua storia.
Alle pendici del vulcano
sorgevano le case l’odore dei vigneti
si mescolava all’acre dello zolfo
ci si faceva l’abitudine.
Tornata con la luna d’un settembre avanzato
nella stagione adatta ai testamenti
rivela il manoscritto
apocrifo _può essere di tutti_
di sé non vuole che rimanga il segno
d’essere stata un corpo
ma solo il suo pensiero
Grazie del regalo, mai letto a priori un testamento…e poi perché “apocrifo”? Tutto ciò che “lei” scrive di sé e del Sé è autenticamente vero, visibile, mai nascosto agli internetnauti. 🙂
La luna guarda e sorride. E approva.
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apocrifo perché non attendibile secondo i canoni letterari vigenti, ma anche perché, se non attribuibile ad autore manifesto, esiste, per chiunque lo senta veritiero.
le sue parole a lascito di un’esistenza che somiglia a tante, che sparirà materialmente, ma forse resterà il suo pensiero.
ringrazia per quella luna che guarda, sorride, approva… 🙂
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splendida!
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grazie!
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Come potrebbe – il suo pensiero – non lasciare segni?
Dopo aver declinato tante frasi, vissuto tante fasi,
come potremmo non sentirci accanto a lei?
E, soprattutto, come non riconoscere un pezzetto
– anche del nostro dolore – nel manoscritto suo?
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ecco, quanto hai detto le basta, la commuove nel profondo, la fa sentire ancora più partecipe…
ringrazia ❤
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