(Aprile 2010)
Si viene a dire di niente
si riduce a un buco di serratura
l’orizzonte monocolo
un ragno grosso e nero
mi ha camminato addosso
ho urlato
ma nessuno s’intende di me
tantomeno di aracnidi.
Che hanno tanti occhi, io questo
lo sapevo
punti di vista multipli
– se hanno cataratte che casino
levarle tutte!-
odio quel suo restare disegnato
sul biancore del muro.
Un millepiedi che ha bisogno di scarpe
bussa stanotte alla mia porta
prego accomodati gli dico
qual buon vento ti… (come sopra)
– volevo e non volevo – dice
– tìtubo – (accento sulla ì)
ma poi è entrato
si è seduto
sta ancora accavallando zampe.
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Commenti di allora su Splinder
isabel49 26/04/2010 07:32
Che meraviglia questa poesia, solo tu riesci a trarre da un ospite non gradito una bellissima poesia. Hai ragione cara Cristina, i nostri vicini hanno orecchie e occhi solo per spettegolare sul nostro conto, mentre poi se abbiamo bisogno d’aiuto, anche urlando a più non posso, “loro” non ci sono. Una volta mentre salivo le scale di casa mia, ho visto comparire sul pianerottolo il grosso cane del mio vicino, ho urlato talmente forte che mio marito mi ha sentito ed ha aperto la porta di casa arrivando di corsa in mio aiuto, mentre di tutti gli altri condomini neanche l’ombra.
Buon inizio settimana, un grande abbraccio.
annamaria
DomenicaLuise 26/04/2010 07:58
Cara, sono i nostri compagni di viaggio, alcuni li mangiamo, altri li coccoliamo e altri ancora ci fanno urlare come il ragno o sorridere come il millepiedi. Ospiti quando entrano in casa nostra, ma tutti siamo ospiti di questa terra dura e bella. Ogni tanto una poesia più lieve ci vuole come il pane.
utente anonimo 26/04/2010 08:03
Ospiti indesiderati. Anche questi hai saputo utilizzare metaforicamente… sei troppo brava, troppo troppo!
Ma quanto è carina l’immagine del millepiedi che sta accavallando le zampette e… non ha ancora finito!
Ciao, Wilma
accipicchia 26/04/2010 09:35
Straordinaria Cristina, un’ironia, un garbo, un umorismo che mi hanno divertito!
Se poi cerco di immaginare la tua reazione soprattutto nel vedere il primo ospite… Un ottimo autocontrollo comunque dal momento che subito dopo lo hai fotografato!
Certo che anche un buon oculista avrebbe un gran daffare col tuo amico ragno, e non sarebbe inferiore l’impegno di un negoziante di scarpe per il tuo più che dotato millepiedi!
Ciao, buona giornata. Piera
cristinabove 26/04/2010 10:20
*annamaria
mi dispiace per la tua disavventura, ma almeno tuo marito ti ha sentita!
io al ragno gliene ho cantate quattro, alla fine ha dovuto arrendersi, d’altra parte nulla si può contro il destino in pantofole, eheheh…
*Mimma
se penso a quello che riusciamo a ingurgitare, noi esseri umani!
noi aracnofobici non mangeremmo mai quei grossi ragni che nel Botswana vengono arrostiti e assaporati con sommo gusto.
dei millepiedi non so, se sì, meno male che non portano scarpe coi lacci…
*Wilma
sei troppo brava e assidua commentatrice tu!
speriamo che non si distragga! che poi a districarli ci vorrebbe altrettanto tempo e pazienza!
*Piera
come sono contenta che ti sia piaciuta!
la mia reazione è stata di puro terrore! urlo e batticuore…
ma poi ho reagito, eh, se ho reagito!!!
quattro paia di occhi, tanto per gradire….
però gli oculisti farebbero affari!
ciao cara, buona giornata.
PannychisXI 26/04/2010 11:50
Brava poetessa delle ironie. Però non si uccidono, i ragni, poverini. Molto dispiaciuta per la sua sorte
cristinabove 26/04/2010 12:45
savina
gesto istintivo, non mi sento minimamente in colpa.
sono ben altre le uccisioni che non si dovrebbero fare, premeditatamente e a sangue freddo, per giunta…
ero molto più dispiaciuta per la fibrillazione che mi ha tolto il fiato.
ciao :-)*
Francescafutura 26/04/2010 15:01
Non soffro di aracnofobia per fortuna, altrimenti chi correrebbe di notte a togliere l’incubo in camera di mia figlia. Cmq non lo ammazzo, per scaramanzia, altri insetti…tipo scolopendre, scorpioni, mosche e zanzare
sono in guerra con me da una vita, compresi i parassiti delle rose.
Poesia divertente, ma a ben vedere si presta anche ad altro di più, merito della tua penna, sempre ineguagliabile per abilità.
Bacetto
frantzisca
cristinabove 26/04/2010 15:22
frantzisca
meno male che ci sei almeno tu a soccorrere tua figlia in presenza degli ottozampe.
i miriapodi mi fanno un certo effetto solo se hanno zampe lunghe come le scolopendre.
ciao, fran, a dopo
Lucia Tosi 26/04/2010 15:15
la poesia cre/corpuscolare mi piace. l’aprosdoketon (o quasi) delle mille gambe accavallate è fantastico. mi viene in mente un racconto di luigi malerba, “il superporcomaggiore” in cui il protagonista tenta – per aviditas tutta emiliano-lumbarda – di incrociare i suoi majali con i millepiedi per ottenere più prosciutti. non c’entra niente, ma è bello che un testo ci rimandi ad altri testi. sottinteso il solito amato gozzano, entomologo di prima classe.
mi piace la natura esclusi gli insetti e i rettili. e i topi, ai quali preferisco i tòpoi.
lucy
cristinabove 26/04/2010 16:12
lucy
giochin giochello
lo vogliamo coi mocassini, vero? il millepiedi!
pensa se ci chiedesse di aiutarlo ad allacciarsi le scarpe!
aprosdoketon, parodia, mi pare, ma quanto mi piace sto parolone!
quando mi dici che faccio ste cose, mi fai morire, mi ci diverto assai: poi mi dico ma ti rendi conto, cristina, che hai fatto un aprosdoketon! senza saperlo!
Lucy, pure io preferisco i tòpoi, a me i topi fanno parecchia impressione specialmente i surmolotti e le pantegane.
adoro le cetonie dorate e gli scarabei.
anche il cervo volante, che trovo magnifico.
ciao
rossella1953 26/04/2010 22:11
La trovo deliziosa, simpatica, spiritosa, e poi mi ci voleva a conclusione di una giornata poco leggera. Io ho il terrore dei millepiedi. Se entrasse di notte nella mia stanza, andrei a dormire in giardino.
Grazie Cri per avermi fatto tornare il buonumore.
Dolce notte
Rossella
cristinabove 26/04/2010 22:46
rossella
sono io che ringrazio te, di passare di qua malgrado la stanchezza.
ciao, buonanotte
cri
eallaigamma 27/04/2010 22:36
ehi! ma che sorpresa quest’ospite!
e come l’hai immortalato in foto e sviscerato nella metafora esistenziale di quest’ottima poesia
molto piaciuta, non solo per il tema, ma per il tono piano e allo stesso tempo pieno e vibrante, allusivo, con una punta di ironia che mi colpisce e mi affonda di piacere, sempre.
ciao!
ps
ma nessuno s’intende di me
tantomeno di aracnidi.
direi che sì, ci si intende benissimo con te, ma, come tutti, un po’ sconosciuta e dunque ancora più misteriosa e bella per me
e gli aracnidi beh, sì che no 🙂
cristinabove 28/04/2010 07:06
margherita
altro che sorpresa! brrrr!…
però, a ben pensarci, se mi ha dato modo di scrivere qualcosa di buono, o comunque che sia piaciuto, allora dovrei pure ringraziarlo.
il mistero è una tela di ragno…
eheheheh
ma
un aracnide N.N.?
lo chiamerò Ottavio, almeno alla memoria.
:)*
Manca un geco,
pure greco
magari ceco 😉
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Certe presenze non trovano ostacoli..mi chiedo come facciano a non capire i limiti 😂😓😂
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me lo chiedo anch’io, cara Marta… 🙂
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