sarà la giornata più lunga
sembrerà che ogni vigilia rimossa
ogni fatto incompiuto
abbia la stessa proprietà dell’accaduto
gli accidenti di sempre
meno che impronte sopra il borotalco
e i gesti
quel ravviare i capelli con le dita
l’abbraccio forte che non lascia andare
il disporre le rose dentro un vaso
e l’ascoltare denso, il senso che ogni cosa
ogni volo d’ephemera ogni suono
che fosse pure un lieve pigolio
ogni mela tagliata in quattro parti
fosse la stessa geometria dell’architetto
o un castello di polvere di riso
parole che si stinsero
pronunciate col margine di dubbio
ai propri morti ai vivi ai sordi ai venti
dopo
sarà come necessità conclusa
essere stati muti.
dalla raccolta per Luigia Sorrentino
http://poesia.blog.rainews.it/2012/10/opere-inedite-cristina-bove/
L’ha ribloggato su miglieruolo.
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