Quando la luna
ingloba intensi grigi
girata al largo una scena di me:
stringe la mano un lume
tra corridoi di siepi
intermittenze e luci
…” au bord de la lune, mon ami Pierrot…”
Com’è rimasta dentro quella nenia?
canticchiava alla culla di mio figlio
Sherifa, disegnate mani hennè,
l’ho come persa nelle giornate smesse,
(non avvisa il ricordo
s’appiglia a squinternate tracce in un palazzo
secondo piano, rue Eve Noelle, Tunis).
La stessa luna sopra Monastir
pochissime le case, il minareto immerso
nella sera al finire dell’estate
a dorso di cammello percorrere la spiaggia
per chilometri senza
anima viva.
Un album della mente, clic
un battere di palpebre.
Abbraccio il mio vissuto
oltre la luna.