Quel pensiero striato
compagno di tigri
– Vuoi – dice
arrenderti sdraiata sottopelle
un metro e mezzo d’isola
sommersa
niente che ti profili in altitudine?
Aspro di mari e vortici
in terraferma asiatica s’arena
espone zanne
ai motivi d’esistere.
Maestro delle mie ferite
ti scongiuro
non negarti anche tu!
Fammi un’anestesia veloce
prima che mi deflagri l’universo
dentro











Fammi un’anestesia veloce
prima che mi deflagri l’universo
dentro
Cristina, sei grande!
Un abbraccio
Aura
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Cristina questa è la mia. Sof.lavoro@gmail.com la trovi anche in contatti sul blog. Tanto hai capito di cosa si tratta, ti volevo informare sui tempi. Aspetto con ansia e grazie per la disponibilità.
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caro Gianluca, non so come farti avere la mia mail, se sei iscritto a splinder ti potrei inviare un pvt.
intanto puoi prendere quello che ti piace qui.
ciao
grazie
cri
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Cristina le tue poesie le sento dentro. Questa in particolare sembra essere la fotografia di un attimo o per meglio dire di uno stato di cose. Credo fermamente nella parola come fondamento che descrive l’emozione. Ti ringrazio.
P.s. Vorrei chiederti di essere ospite nel mio blog. E’ una richiesta che farei in privato ma non trovo la tua mail. Fammi sapere aspetto con ansia.
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