Circolare est

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Passa ogni mezz’ora il bus
alla periferia sotto i castelli
stridono i freni alla fermata
questa è una strada d’incidenti
ci sono croci e fiori lungo i muri

sempre la stessa svolta e poco dopo
il centro commerciale
_questa non è poesia_ dice l’amica
i versi non si fanno con le cose
di tutti i santi giorni

per esempio?
: mare gabbiani prati stelle fiori
riverberi rugiada e (mai dimenticare)
le danze.

Così se scrivo cose come questa
quasi da “prosivendola”
(non me ne voglia il buon Pennac)
e se dimentico la pentola sul gas
per scrivere      diciamole poesie
bruciando il brodo _ già_
checché ne dica il medico di sbalzi di pressione
a me sembrano lampi nel sereno

quando si dorme non
ci si dovrebbe risvegliare adulti
un piede nel mattino
così spaesati da sapersi vivi

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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24 risposte a Circolare est

  1. lementelettriche ha detto:

    Così spaesati da sapersi vivi, ché mi corre un brivido sulla schiena.
    E _ francamente _ questa prosivendola che brucia il brodo, io l’adoro:
    salutami il dottore (qualche ora e ti saluto il mio), ossequi al buon Pennac.
    C’è ancora il brivido addosso a me, t’immagino spaesata da saperti. Evviva.

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  2. Pingback: Circolare est di Cristina Bove | miglieruolo

  3. ninaesposition ha detto:

    Adoro le “prosivendole”!!!!!

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  4. tempodiverso ha detto:

    _questa non è poesia_ dice l’amica
    i versi non si fanno con le cose
    di tutti i santi giorni

    si fanno, bisgna saperlo fare e tu sei brava.
    un saluto
    cecil

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  5. wordinprogress ha detto:

    se mi è permesso il gioco io leggo e lego insieme il lampo di questi due sereni versi:

    ci sono croci e fiori lungo i muri
    di tutti i santi giorni

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  6. aitanblog ha detto:

    E’ bellissima, Cristina, quasi un manifesto. Con un incipit suggestivo, una seconda strofa riflessiva e una chiusa magistrale.

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  7. sentire l’immenso nell’infinitamente piccolo è il collante fra vita e poesia.
    la tua poesia, che va ringraziata ogni giorno.
    un abbraccio
    z

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  8. guido mura ha detto:

    La poesia è struttura e reinterpretazione della vita e non esistono parole poetiche e parole prosaiche, oggetti sublimi e cose infime. Questo lo sanno poeti e critici, ma tanti ancora non lo sanno: dalla poesia si attendono stelle e quando trovano stalle rimangono perplessi.

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    • cristina bove ha detto:

      “…struttura e reinterpretazione della vita …”
      proprio così, Guido, spesso si confonde la poesia con rime ed espressioni melense, mentre è soltanto vita, totalmente vita, interpretazione costante del reale, e in perpetuo divenire…

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  9. Vincenzo Errico ha detto:

    grande Cristina, o Cristina la grande!

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  10. frantzisca ha detto:

    la tua amica ha torto, poesia è anche abbandonarsi al flusso dell’emozione che proprio gli eventi di tutti i giorni il poeta vede e sente con altri sensi …
    🙂

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  11. maria d'ambra ha detto:

    E non c’è poesia senza “afflato”! ma quelle son cose per architetti di parole e di emozioni prefabbricate, fatte di andate e ritorni sui versi e di ritocchi vari… la vera poesia è proprio in quella capacità che pochi hanno di scovarla tra le cose di ogni giorno e di portarne le immagini direttamente negli occhi di chi legge:
    “quando si dorme non
    ci si dovrebbe risvegliare adulti
    un piede nel mattino
    così spaesati da sapersi vivi”
    sublime, a dir poco, chi riesce a sintetizzare tutta la sofferenza degli esseri umani in così pochi versi?
    baci

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    • cristina bove ha detto:

      sai bene a cosa associo la parola “afflato” (non sghignazzare)… e quindi per distanziarla da me in maniera definitiva la lascio a quegli “architetti, ecc”…
      anche tu spaesata al mattino, eh?…
      e fosse solo svegliarsi!… bisogna pure camminare!
      grazie
      baci

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  12. massimobotturi ha detto:

    Pennac non sa scrivere poesie così

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  13. domenica luise ha detto:

    Tutto è poesia perché tutto può diventarlo così come tutto è colore, pittura, effetti ottenuti al computer e tutto di noi si può elevare senza artifici, in una semplicità struggente nata dal profondo. I fili d’erba e la stella: tutto è danza e gabbiano che vola stridendo il suo grido, il difficile è farlo emergere come sei capace tu. Dalla prosa apparente all’eccelso non c’è distanza.

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