per sorridere un po’
un raccontino di qualche tempo fa
“Buongiorno a te – disse il gatto – sono l’arcangelo Gattriele”.
?
“Sono qui per annunciarti la prossima rottura dello scaldabagno”
“E che razza di annuncio sarebbe, questo?”
“Fossi in te non lo prenderei sottogamba.”
“Signor Arcangelogatto, potrebbe spiegarsi meglio?”
“Certo, ti sarebbe caduto sulla testa. Controlla pure, ma fai alla svelta”
Il boiler stava al suo posto, in alto, tra il soffitto e la vasca da bagno.
I ganci, alquanto fuori dal muro, stavano per cedere.
Il gatto osservava in tralice, alternativamente, le sue grinfie e me.
Lo guardai in cagnesco.
Si limitò ad arruffare pelo e ali.
“Allora?”
“Ho visto”
“Ti ho salvato la vita”
“Me ne sarei accorta”
“No, ti saresti immersa come al solito nell’acqua e… paf, dopo due minuti ti sarebbe crollato addosso”
“Ok, mi hai salvato la vita”
“Mi devi qualcosa in cambio: devi dirlo in giro, voglio essere l’arcagatto più votato del Felidiso”
“È una richiesta stravagante, nessuno mi crederebbe mai”
“Basta che ci credano in tre. La prima sei tu. Dovresti tovarne ancora due, ma che siano famosi! Hai tempo fino a mezzogiorno di domani”
Restai perplessa a riflettere e a chiedermi a chi potessi raccontare il tutto, ma scartavo velocemente conoscenti e amici.
Poi mi sovvenni di Quinto il matto, che era famoso eccome! Tutto il paese ne parlava.
Lo sorpresi davanti al recinto del pollaio, assorto al chiocciare delle galline.
“Ehi, Quintino, vieni qui che ti devo dire una cosa”
Si avvicinò dinoccolato esibendo il sorriso sdentato.
“Stamattina si è presentato un gatto a casa mia dicendo di essere l’arcangelo Gattriele”
“Ssì è venuto pure da me a chiudere il gass. Ha detto che sse non era per lui, morivo. Gli ho sstretto pure la zampa per salutarlo! Però nesssuno mi crede”
“Be’ io ti credo”
“Ssei matta pure tu.”
E si allontanò ciondolando la testa.
Rimaneva da trovare il terzo.
“Ehi!”
Qualcuno mi chiamava, guardai in basso, era il gatto del custode.
“Io ci credo – disse – l’ho visto e sentito, ero sotto il letto”
“Però tu non sei famoso!”
“Dici? Chiedilo un po’ alle gatte del vicinato”
“Vabbe’, allora siamo in tre a credere alla sua esistenza, e così l’ho ricambiato”
“Adesso però devi cercare altri tre, anche non famosi, che credano che io ti abbia parlato”.
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delizioso!
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Ciao Cristina.
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ciao, Gus.
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Si si….parlano e rispondono….il mio cane Sal, è proprio un chiacchierone: ultimamente ho scoperto che se l’intende con la vicina..una piccola birba smorfiosetta con un fiocchetto rosso in testa di nome Bruna…. ..
Lunghi bau bau…con la u prolungata! 😉
è il massimo…è che poi parla da solo oltre che con me…
ciao Cristina, complimenti proprio diventente!
buona serata
.marta
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grazie, Marta, del tuo apprezzamento a questa storiellina che mi divertii anche nel pensarla…
un abbraccio a te e al tuo Sal
🙂
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io, col gattino nero sotto l’androne, ci parlo eccome!
E lui risponde…
con lo stesso tono con cui gli parlo io!
Un giorno gli ho lanciato un ciao, gatto! frettoloso, che andavo proprio di corsa, e lui mì ha fatto un mao! frettolosissimo, con la stessa tonalità del mio “Ciao, gatto!”
io ci parlo…e loro rispondono.
Chi ci crede?
😉
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ci crediamo, noi tutti che parliamo coi gatti e con gli aironi.
grazie, ciao
🙂
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😉
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Se un gatto ti parla, come fai a non credergli? I miei ci hanno provato tante volte ma non ci sono mai riusciti, forse perché non avevano le ali.
E’ un raccontino delizioso, comunque
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ciao, Guido, non sarà che tu non conosci il gattese?…
grazie di aver apprezzato.
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Cris!!!
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😀
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