Ci si chiede, nel momento in cui si fa pressante la necessità di esporre il pensiero, quale sia il linguaggio che meglio lo esprima.
Scaturiscono, allora, come se nascessero da un travaglio interiore, le parole nude, che la mente riveste di significati propri.
Bisogna affidarsi completamente al sé creatore, lasciarlo libero di inventare ancora sogni, ancora forme, ancora tempi futuri da immettere nel presente.
Il lessico acquista in tal modo una vitalità misteriosa, unisce o disambigua, controlla o lascia defluire, assecondando l’apparente insania polisemica del poeta.
e così ci può stare anche una cosuccia come questa:
mandava il cuore a farsi benedire
con le dovute ingiurie
pur di farlo tacere
come se allontanarlo dalle costole
lasciasse un posto libero
ubriacatura illuminante
ultimo sorso d’aria nel bicchiere
un gesucristo da osteria sbottona il petto
tatuato sopra l’anima scarlatta
e stesse impazzendo anche il mio?
– certo a farsi dare una lavata (che lo sciorinino pure dentro le acquasantiere di chi con un gesummariapietà risolve) l’ho mandato da un po’ e senza alcun pentimento!
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ahahah… lo sciorinino fino a sbiancarlo, ché il rosso è amore 🙂
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allora facciamo uso semaforo: decido io per chi farlo diventare rosso.
❤ per te è rosso 😉
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❤
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Bella cosuccia….
… meno carina ma pure io ho dato benedizione del genere… 😀
ciao Cristina
.marta
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e che siano benedetti! e facciano il loro dovere, questi mattacchioni… almeno il mio lo è, e mica poco… 😀
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