Sapeva anche ascoltare
senza dar segno del pensiero indocile
che suo malgrado tendeva ad affiorare.
in notti dichiarate senza luogo
sperando in un miracolo _uno di quelli piccoli_
che al posto dei vestiti significasse un nome
l’indizio d’una qualche propensione
a trasformare un codice umorale
in un amore _la speranza era l’ultima a morire_
se guarda indietro
ha l’impressione d’essere restata
diventando se stessa una parola
per non sentirsi solo una metà
almeno con la mente, almeno un’ora
Il miracolo sono proprio le parole di cui ci vestiamo e che ci aiutano ad andare oltre il loro stesso suono… Grazie, Cristina, per questo dono ❤
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grazie a te, Rita ❤
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La parola , meta e fiamma, porto e insegna, diventa col tempo l’ultima risorsa. Ogni altra cosa smarrita nei flutti amari della vita.
La parola accanto ad un altra fa suono, va musica, forse fa amore, comunque fa vita.
Narda
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è vero, Narda, e per fortuna che si abbia ancora questa risorsa!
sillabe come note sul pentagramma della vita…
grazie!
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