Quando Annamaria mi comunicò che alcune mie immagini le avevano ispirato dei versi, ne fui felicemente sorpresa; lo fui ancora di più nel leggere in anteprima la poesia scaturita da “Il Volo”: la sua capacità di trarre dal segno l’impronta di una vita, il suo sguardo che tramutava forme in parole, in un coinvolgimento artistico e sororale, mi commosse profondamente.
Il suo progetto mi piacque moltissimo, felice che le mie opere fossero accostate a quelle di Frida Kahlo, Modigliani, Laglia, felice che dai colori prendessero vita le sue parole, e che da un’arte visiva ne scaturisse un’altra di così densa espressività.
Questa plaquette ne è la realizzazione che racchiude, letteralmente, la policromia delle forme e l’arcobaleno del verso, un volumetto prezioso nella sua veste grafica e materica, come ne dice con passione e competenza Antonio Devicienti nella sua splendida recensione su Carteggi letterari, recensione che invito a leggere perché esaustiva oltre che appassionata.
Nello sfogliare le pagine ho avuto la sensazione che queste si dilatassero in spazi espositivi di un piccolo, ma straordinario, magico museo, misteriosamente variopinto e animato.
Un luogo in cui si può scoprire d’essere, contemporaneamente, bambini attratti dalle luci e adulti in ammirazione estatica.
Le mie impressioni di lettura sono dettate non solo dalla stima che ho per lei come poeta, ma anche dall’amicizia che ci lega, perché Annamaria è una persona speciale, attenta e generosa, uno spirito libero che spazia alla ricerca del bello, che le fa scoprire nelle altrui espressioni artistiche coloriture esistenziali, che le permette di trasformare la visione in parola, come in un processo alchemico: la sua mente un atanor in cui si fondono elementi diversi e variegati per essere trasmutati nell’oro della poesia.
cristina bove
“Esporre il proprio io al contagio di un altro io perché scaturisca un noi senza precedenti, una pluralità umana solo transitoriamente oggettivata nella figura creata dagli artisti”
(dalla prefazione di Maria Teresa Ciammaruconi)
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in magnetico ascolto del mio colore
stai traducendo questa rassegnazione
ti parlo in silenzio azzurro senza pupille
[…] Pag 11
(Amedeo Modigliani –Elvira che riposa a un tavolo)
[…] il viso per metà iluminato
di una luna stranita
semisapiente luna
che per metà mi stordisce d’estro
per metà solleva le acque
[…]
pag 23
(Frida Kahlo –l’amoroso abbraccio del’universo, ecc…)
[…] e voci calde dei raggi dietro le nuvole
inconsapevoli di irradiare amore
lei sospesa nell’ascolto battente
– la pioggia scandisce sillabe sul tetto –
[…]
pag 27
(Cristina Bove – Il volo- computer Art)
[…] il sogno è un muro bianco
che mi separa da me stessa
aspetto che dilegui
resto seduta disarticolata
in pianto trattenuto
[…]
pag 39
(Antonio Laglia – Claudia, pastello su carta 1981)
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L’autrice dei testi
Annamaria Ferramosca
Nata a Tricase, da molti anni vive a Roma, dove, in contemporanea con la dedizione alla scrittura poetica,ha lavorato come biologa nutrizionista nella ricerca. Ha ricoperto l’incarico di cultrice di Letteratura italianaall’Università Roma3. Fa parte della redazione del portale poesia2punto0.com, dove cura la rubrica non autoreferenziale Poesia Condivisa, di cui è ideatrice.
Finalista ai premi Camaiore, LericiPea, Pascoli, Lorenzo Montano, è vincitrice dei premi Astrolabio, Guido Gozzano, Renato Giorgi. La sua voce registrata è inclusa nell’Archivio delle voci dei Poeti di Firenze.
Ha pubblicato nove raccolte di poesia, tra cui la più recente è la plaquette d’arte Trittici—Il segno e la parola, DotcomPress Edizioni. E’ del 2014 Ciclica, La Vita Felice, collana Le voci Italiane, introduzione di Manuel Cohen.
Nel 2009 le è stato pubblicato, da Chelsea Editions di New York, il volume antologico bilingue Other Signs, Other Circles –Selected Poems 1990-2009, collana Poeti Italiani Contemporanei Tradotti, introduzione e traduzione di Anamaría Crowe Serrano.
Altre sue raccolte edite: Curve di livello, Marsilio, collana Elleffe, a cura di Cesare Ruffato, 2006, riedito in ebook (www.larecherche.it) nel 2014; Paso Doble, poesie a quattro mani in italiano e inglese, coautrice Anamaría Crowe Serrano, Empiria, 2006, traduzione di Riccardo Duranti; Porte / Doors, Edizioni del Leone, prefazione di Paolo Ruffilli e traduzione di A. C. Serrano e Riccardo Duranti, 2002; Porte di terra dormo, plaquette, Dialogo Libri, 2001; Il versante vero, Fermenti, introduzione di Plinio Perilli, 1999, riedito in ebook (www.larecherche.it)nel 2015.
Nel 2011 Gianmario Lucini cura per le edizioni puntoacapo il quaderno monografico La Poesia Anima Mundi, con la silloge Canti della prossimità e con cd di letture dell’autrice.
E’ autrice antologizzata e suoi testi sono apparsi in numerosi siti web di settore, come poesia2punto0.com; la dimora del tempo sospeso; blancdetanuque; poetry-wave-senecio; carte allineate; la poesia e lo spirito; arcipelagoitaca; l’estroverso; fili d’aquilone; sulle riviste italiane Poesia, La Clessidra, La Mosca di Milano, Le voci della Luna, e in traduzione, su riviste straniere: Gradiva; Italian Poetry Revue (USA), Fire; Poetry Wales (U.K.) Salzburg Revue (Austria), Poezia (Romania), Poiein (Grecia).
Ha curato di recente la versione poetica italiana di poesie scelte del poeta romeno Gheorghe Vidican nel volume 3D – Gheorghe Vidican—poesie 2003-2013, CFR, 2015. Per quest’opera è stata insignita del Diploma di Eccellenza dal Ministero della Cultura di Romania.
Ulteriori notizie, testi e recensioni su www.annamariaferramosca.it
Per contatti: ferrannam@gmail.com
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I quattro artisti
Amedeo Modigliani, (Livorno,1884– Parigi,1920), è stato pittore e scultore. Formatosi in Italia a Livorno poi a Firenze e Venezia, a 22 anni si trasferì a Parigi, dove si affermò soprattutto per i suoi ritratti femminili dai volti stilizzati e dal collo allungato.
Frida Kahlo, (Coyoacan, 1907 – 1954) è stata una pittrice messicana. E’ divenuta celebre per i suoi autoritratti ispirati alle tradizioni popolari precolombiane, con i quali, ricorrendo a figure tratte dalle civiltà native, intendeva affermare la propria identità messicana.
Cristina Bove, Nata nel 1942, vive a Roma dal ’63. Artista poliedrica, si occupa di pittura, scultura, arte digitale, fotografia, e scrittura. Ha pubblicato libri di poesia e narrativa e cura alcuni blog di poesia in rete.
Antonio Laglia, nato nel 1953, vive e lavora a Roma. Pittore della scuola romana, è stato allievo di Alberto Ziveri. Ha tenuto negli anni numerose mostre personali e conseguito importanti premi e riconoscimenti.
Bello essere qui, bello condividere passioni e affetti comuni.
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Non so descrivere la mia amicizia con Cristina, la scoperta della sua contagiosa energia. So per certo che scambiare con lei pensieri e intuizioni e contemplare le sue opere è inesauribile spinta ad altra semina di bellezza Così sue creazioni visive sono spontaneamente confluite in questo mio piccolo libro d’arte e credo stiano molto comodamente a loro agio accanto a quelle di Modigliani , Kahlo e Laglia. La carica di Cristina è in questa sua capacità di percezione di un mondo che sta per svanire e di un altro che è pronto a sostituirlo, catapultato dall’oltre, più chiaro e pacificato. Questa pacificazione è riflessa in una luce e in scene armoniosissime, dove pure si allude ad un oltre sereno, seguendo un cammino di donna o anche figure infantili che indicano vie di salvezza. E poi ancora tanto altro…
Grazie per le tue parole, Cristina.
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grazie ancora a te, Annamaria, alla sensibilità che ti fa percepire mondi nei mondi, lo spirito che anima le forme e tradurlo in parole.
sono grata alla vita del nostro incontro e della nostra amicizia!…
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Una bella sinergia di artisti che, ognuno con il proprio contributo, contagia il lettore… partendo dalla A di Annamaria Ferramosca (che poeticamente intraprende), arrivando alla A di Antonio Devicienti (che finissimamente ne dice), un cerchio che racchiude con tenera sensibilità ” Amedeo, Frida, Cristina, Antonio”… qui tutti citati per nome perché (così) più vicini.
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bella ed efficace sintesi, cara Doris!
grazie.
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Cara Doris, grazie delle tue parole. Ho sempre pensato che l’incontro tra arti sia fertile e dilati in altre forme la bellezza. Questo spero sia un tentativo riuscito, se non altro per la gioia reciproca provata, da chi ha scritto e da chi ha prestato la sua opera( almeno gli amici autori viventi, Cristina e Antonio)
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