un pot-pourri di piattifogli
serviti su una tavola di carta
in questa trattoria d’inconsistenze
nelle cucine altolocate
si pelano le bolle di sapone
si passano al setaccio intrighi e imbrogli
ricette d’aria fritta
da tramandare ai posteri
sui ripiani di polvere
le foto scolorite
di garzoni e maestri delle pentole
dileguano tra gli ultimi avventori
_qualcuno ha gli occhi lucidi di sale_
dalle porte vetrate esce lo chef
offre menù sapienti di svolazzi
in odore di santa dissolvenza