siamo rossi
rose imperfette dalle spine tante
_non ne faranno un fascio_
nell’onda di bitume che dilaga
custodiamo memorie
forse verranno giorni come allora
che si credeva nella libertà
a poco a poco
tradendoci la vista
sono precipitate nuvole di fumo
_sembravano d’organza_
e adesso piove il cielo
le stelle son cadute nelle fogne
il verde vira al nero
e nei roseti mangiano le foglie
milizie di tentredini assetate
di potere e di sangue
ma l’anemia non appartiene al sole
e una falce di luce
sventolerà sulle città risorte
a un refolo scarlatto
versi di speranza, quanto mai opportuni, fa bene leggerli, cristina…
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la speranza che il paese si risvegli dal torpore che l’ha ridotto in schiavitù
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