le chiocce fanno uova per i ladri
i polli in batteria
non sanno che saranno macellati
e che il mangime
è solo il passaporto per la pentola
nei ricettari han foto di famiglia
i loro morti
uccisi e rosolati
il popolo non sa
d’essere foraggiato a distrazioni
becchettiamo per vivere
le briciole di tutti gli epuloni
dalle catene di montaggio ai danzatori
_i cantastorie ninnano i dormienti_
l’arte ci narcotizza
la bellezza è un richiamo per gli insonni
distrazione dai fatti:
i mari immortalati sulle tele
sono splendide lastre sepolcrali
agli annegati
il coperchio del vaso degli abissi
sottile è il gioco (giogo)
la manovra che ottunde e ci prepara
alla comune sorte
le strategie di premi e di vittorie
ci fanno consenzienti
divoratori onnivori seriali
dei centri commerciali
dove non è la gloria a lusingare
il culto dei vincenti
assidui spettatori degli eroi
sportivi in canottiera sui divani
tutto fa brodo
popoli e galline
la ricerca scientifica
la promessa salvifica dell’eden
ogni mezzo efficace e soporifero
per mantenerci sani e produttori
di vita e morte (anche miracoli)
pensando mal comune mezzo gaudio
a beneficio dei dominatori
raccontami una storia
che io sogno sia bella
_ e sogno per bisogno
sogno a occhi aperti _
almeno mi disegno
quello che non è
fingendo sia
e _ poi _
vado
via
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in questo momento della mia vita non racconto storie nemmeno a me stessa.
la realtà mi tallona ad ogni respiro.
ma spero che tu sappia trovarle nelle cose più care, nei pensieri più lievi.
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Sto cercando dei narcotici per riuscirci, Cristina carissima. Mi stordisco per entrare – almeno – in un incubo.
Sono giorni tristi.
Giorni mai trascorsi e stantii… giorni che sanno di muffa.
Maleodoranti, in certi momenti putridi.
Ti voglio bene ❤
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❤
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