di cose giuste e cose errate
di un mondo irrazionale
altalenante tra pensiero e azione
segnai lo scorrere dei giorni
nell’ombra dei cortili
_parevano scenari sconfinati_
ora che la vecchiaia
finge noblesse e obbliga alla resa
resto seduta nella mia platea
rappresentando il meglio di me stessa
_pago dolori al botteghino_
per assistere a farse
o rappresentazioni edulcorate
per non mostrare le ferite
lascio un’eredità di cose scritte
_niente gioielli e case_
solo testimonianze indefinite
delle battaglie vinte e perse
a chi diedi la vita
sperando mi perdonino la morte
e forse è proprio l’irrazionalità di questo mondo
che ci porta tutti _ una volta sfiorato il concetto _
a fingere noblesse obbligandoci però alla resa…
(che brava sei, Crì, Inarrivabil_Mente tu)
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grazie, Paola! l’irrazionalità anche ci salva dal compiersi fatale di ogni giorno…
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