Giardino d’inverno

sul vetro della serra il vapor acqueo
scivola sugli auguri della festa
_seminammo l’incerto di speranza_
di fioritura postuma e segreta
potremmo inabissarci nelle favole
per eludere i mali che si schiudono
l’uomo dal fiore in bocca
e in ogni dove

luminarie persistono a distogliere
da strappi inevitabili
_squarci che non c’è filo che rattoppi_
bagliori  che s’infrangono negli occhi
potremmo rannicchiarci dietro gli angoli
d’un castello di carte
fingendo una corazza antidolore
al cumulo di assenze

siamo terreno fragile
esposto alle tempeste

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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