in una linea parallela al mondo
traccia che mai s’incontra
né confluisce in una rigacielo
giorni di zone virulente
tra l’essere e il volere
tra la magnificenza dei mattini
che ancora fanno luminarie ai vetri
e la fatale oscurità del sonno
per affrontare l’apatia che incalza
mi sconnetto dal flusso dei pensieri
minimizzo
ripeto serie e carte gioco al mondo
vinco di rado
ma il perdere mi salva dal morire
prima che giunga il tempo
che brava che sei…bellissima
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grazie, Silvia carissima!
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Grazie Cristina bellissima poesia quasi mi rassicura. Un abbraccio affettuoso
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grazie.
ti abbraccio
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