Un tuffo tra gli effetti secondari
la febbre da poeti fa il suo corso:
riporta in superficie
quel pensare indiretto
“Boule de suif”
stupore
quindici anni erano pochi
per lèggere di neve e di puttane
e ricordarlo adesso
è strano assai.
Come di molti segni
tracciati dentro camere di stucco
reminiscenze fossili
era un glifo la vita
precambiana
un nome vivo dentro il carbonato.
Eravamo già lì
miliardi di universi partoriti
e siamo di un eterno irreversibile
in grembo all’Assoluto.
Scritta nel marzo 2010 e pubblicata su Splinder
Fui molto in forse sulla scelta tra “semeiotici” e “semiotici” essendo il significato identico, anche se nella prima accezione il termine è usato quasi esclusivamente in diagnostica medica (parlo di febbre del poeta), mentre nella seconda ci si riferisce allo studio dei segni (glifi e calchi ecc.).
Nei commenti ci si riferì ad “Attraversamenti verticali” e a reminiscenze kafkiane.
La novella di Maupassant, invece, mi entrò nei versi in un fulmineo attacco di memoria.
Si potrebbe aggiungere al significato di “glifo” anche quello di moto, basti pensare a quelle strane pietre viventi, agglomerati di sedimenti unicellulari, che i paleontologi hanno potuto rinvenire in Australia e in molte altre zone del pianeta: le stromatoliti, vere e proprie colonie fossili in movimento.
Ti voglio un universo pieno di bene, Crì…
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ricambiato 🙂
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❤
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🙂
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La ricordavo perfettamente.
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