
Mi parlo con circospezione
quando argomento ipotesi d’altrove
i solipsismi le cadute e i voli
sorrido agli sgambetti della mente
e recito la parte
mi prende a calci il buttafuori
cavilla d’arte e di filosofie
che han poco da spartire con la carne
allegorie viranti al rosso
un pallore di vino annacqua il sangue
il dire edulcorato ha tralci penduli
diramazioni equivoche di mani
al tatto non sapermi riconoscere
quindi la fine è solo un preconcetto
singolarmente non sperimentabile
qui sul proscenio di battute e gesti
ho ricordi d’iguana
verdi
una fame giurassica
ma i rospi
non li ho mai digeriti facilmente.











non sia mai!… magari mi trasformo io in rospo!
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Prova a dargli un bacetto…potrebbero tramutarsi in principi. Perdonami Cris, ma sei irresistibile…
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e i tuoi commenti anche, cara Mimma 🙂
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Questa finale dei rospi è fortissima, la vera unghiata di leonessa arrabbiata. Le tue poesie sono un piacere dello spirito.
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