si gira al largo
si eludono esistenze provvisorie
fascinazioni vive
_ma non si può prescindere dai fatti_
le parole affollavano la bocca
di confidenze mute
ci si guardava a parte
d’altro che brucia gli occhi
si mira al centro
nell’avanzare rasentando amori
_la luna passa sotto le transenne_
s’onorano consegne:
mai confrontare scarti temporali
mai contrattare giorni del futuro.
Non si teme la morte né il presente
ma solo l’ombra e la dimenticanza












L’ha ribloggato su lementelettriche.
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grazie, Paola!
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Pingback: Alla periferia di noi di Cristina Bove | miglieruolo
ho avuto la tentazione, cara Grazia, di proiettare desideri in un futuro incerto. Mi sono fermata in tempo, in questo tempo, e ho capito che soltanto nell’essere qui e ora risiede la nostra esistenza.
la “gioiosa malinconia” è un’espressione bellissima che terrò sempre a mente, e so anche che ci affratella. La condividiamo, ne siamo testimoni e forse anche artefici, ma l’importante è che ci renda partecipi, da non sentirci troppo soli…
un abbraccio serotino
a presto
cri
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S’ “contrattare giorni del futuro ” sarebbe uno squallore che non t’appartiene, nello stesso modo in cui non rischi “l’ombra. e la dimenticanza” perché l’Artista vola alto nel mondo della Poesia e il suo talento resta per consolazione di chi sa amare questo purificante prodigio. C’è in te una gioiosa malinconia che mi contagia e affratella al tuo pensiero, come se camminassimo accanto, scambiandoci “confidenze mute” che non hanno bisogno di parole dette.
Abbraccio del mattino.
grazia
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Bellissima poesia dal significato profondo, come tutte le tue. Cara Cristina la tua classe metaforica va oltre l’interpretazione e ogni poesia è un gioiello da custodire.
un bacio e buon tutto.
annamaria
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grazie della tua cara presenza, Annamaria,e di uanto gentile sempre dici
un bacio e anche a te buon tutto 🙂
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Sarà che ci illudiamo di persistere nei ricordi…, sarà che in noi permangono i ricordi di tanti che non sono più qua con noi…
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sì, caro Aitan, siamo la memoria di tutto ciò che è stato, e quando qualcosa affiora tentiamo in tutti modi di comunicarla…. 🙂
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Come si fa a scrivere poesie così profonde?
Oggi mi hai letteralmente lasciata di stucco!
Questa è una poesia amara, ma l’espressione così leggiadramente poetica smorza l’amarezza, perché ci si concentra sulle immagini e si rimane affascinati.
E così, non ci potrà essere alcuna mira al centro, alcuna implosione.
Io vedo semmai un’esplosione di vita.
In questi versi così asciutti, densi e visivi, io vedo soltanto la Vita (con la V maiuscola, cioè la Vera Vita)
Oh, carissima Cristina, sei un’artista semplicemente (sic!)… geniale.
Ciao, ti mando un po’ di buonumore, colorato di amar_anto, e con la dolcezza di un sorriso genuino, come sono i tuoi versi.
Car
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M sembra, Car, quasi che non le scriva io, mi sembra d’essere soltanto testimone di un farsi degli eventi, e che tutte le emozioni vissute dagli esseri umani affollino i miei pensieri per essere manifestati in questa forma.
Penso davvero che non ci sia merito nel libero fluire di questa forza arcana che ci fa sentire tutti appartenenti a una realtà più vasta, che obbliga ad esprimersi con la parola, la rappresentazione, il suono… e che ci fa incontrare sulla stessa strada, anime viandanti, affascinate dal mistero.
Grazie, carissima, della tua presenza, del tuo leggermi oltre.
Buona giornata
cri
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E mi chiedo perché si tema tanto “l’ombra e la dimenticanza”. Abbiamo già tolto parecchi orpelli decorativi che appesantivano il volo, tu vi accenni in maniera segreta così come oscuri sono gli stati d’animo. E allora perché non vogliamo andarcene del tutto e ci teniamo tanto a lasciare un’orma in questa palude assorbente? Alla periferia di noi c’è il balzo definitivo? E al centro, dove “si mira”, cos’è rimasto? Bella poesia di domande senza risposta.
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sentiamo il bisogno di essere riconosciuti, visti, e solo in questo rusciamo a cogliere noi stessi.
dovremmo solo imparare a non lasciarci più trattenere dalle illusioni, a non aspettarci più di quanto ci possano dare, in sguardi e altro, gli altri esseri che come noi hanno uguale necessità di essere “visti”.
alla periferia di noi c’è quanto si va allontanando sempre più…
il centro è da guadagnare per esserne risucchiati e implodere, e, quali nane bianche, dall’antimateria rinascere… forse…
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