è un menestrello
che narra della vita e della morte
inflazionando le botteghe
tingendo case e muri
di nerofumo e ceralacca
uno che scopre il brutto e il bello
dove il divino tace
e condivide appieno l’esondare
dalla sorgente assidua e misteriosa
che gli alita nel cuore
un bel mistero
è un dicitore di leggende apprese
in cui non crede più
mostra le crepe
della licitazione del pensiero
edulcorando le sue stesse pecche
amare e contingenti
affabula di sogni e concretezze
e a chi gli dice: è troppo
risponde affabilmente:
si lesina soltanto se si ha poco
un’anima affollata che trabocca
scrive gli assortimenti di una vita
senza fini di lucro o di successo
e lascerà muraglie di parole
ritagli colorati in un pc
C’è qualcuno che ri-conosco in questo poeta di strada, che si rivela a me specialmente negli ultimi versi.❤️
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carissima francesca! ❤
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la strada, il cantore, il colore… il vole e il cielo è la nostra terra, qui siamo ondeggianti, insicuri , costretti a traboccare l’anima.
Ciao poetessa.
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è il nostro sentire, simile, e ciascuna lo esprime a proprio modo.
un caro saluto anche a te, poetessa.
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grazie crì. grazie!
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grazie a te, simo, ti abbraccio
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Le parole hanno la forza di mettere al centro i margini.
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bellissima considerazione, Aitan!
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