Di poesia che mi sostiene e cura

nu écrite - by criBo

Si pensa che nel verso sia converso
il senso   _chi lo pensa
accaduto e capovolto e chi
narrato nella botte vin de messe

si piangerà quel giorno
nero divelto afasico
in fazzoletti a fiorellini blu
e nelle cocche a contenere
ore di malesistere

ore di mille trafitture
infrangere il collare delle regole
e chiose scritte d’invisibile

nei giardini dei santi titolati
ecolalia
che si rincorre da una bocca all’altra
mi colloca sul ciglio-davanzale
del passato remoto

fuori m’agghindo ancora bella
e vittoriosamente viva

l’Ombra
dovrà aspettare la mia resa

 

novembre 2010

 

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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8 risposte a Di poesia che mi sostiene e cura

  1. cristina bove ha detto:

    suscitare ricordi… come se la parola diventasse abbraccio.

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  2. gelsobianco ha detto:

    A me questa tua poesia ha ricordato la morte tragica di una persona da me amata molto.
    E non riesco a dire di più…

    Ascolto la musica e…
    “l’Ombra
    dovrà aspettare la mia resa.”
    Sì. Dovrà aspettare.

    Ti abbraccio forte forte, Cri

    gb
    “fuori m’agghindo ancora bella
    e vittoriosamente viva”

    Piace a 1 persona

  3. Cara Cristina, intanto ti abbraccio forte a me, poi la tua magnifica poesia….
    mi ricorda quando mancò il mio babbo; qualche giorno prima mi disse ” quel giorno tu dovrai essere bella ,a papà” e così feci mi agghindai come per andare a ballare.
    perchè non avrei mai potuto dimenticare che se sei bella fuori è perchè lo sei dentro e lui lo era! e lo è ancora soprattutto perchè è sempre vicino… il mio Simone!

    “fuori m’agghindo ancora bella
    e vittoriosamente viva

    l’Ombra
    dovrà aspettare la mia resa.
    il tuo cuore..sempre grande si sempre grande e non mi contraddire!!!
    🙂

    Piace a 1 persona

  4. marzia ha detto:

    Ne ho letto tante di creature tue, sai..ma questa non mi convince. E’ come forzata, mi spiego?

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  5. fattorina1 ha detto:

    E’ iniziata la guerra! Questa bella poesia dice l’inarreso, anche quando si è sul ciglio del davanzale, dietro ci tiene una mano per tirarci dentro. Eppure sappiamo cosa ci aspetta, lo sappiamo bene e lo divulghi, ma la vita è più forte: la morte accade quando il mestiere di vivere ci impastoia le mani.
    E’ una sconfitta , una personale sconfitta, perchè agli altri non cambia molto.
    Narda

    Piace a 1 persona

    • cristina bove ha detto:

      la morte come sconfitta, dici, ed è vero.
      la morte è ghiaccio che ti gela e annienta, il suo contrario è l’ardore della vita.
      lo provai, quel gelo, saliva dai piedi e percorreva le gambe, saliva lentamente verso il petto… ebbi la percezione che quando fosse arrivato ai polmoni si sarebbero impietriti e non avrei potuto continuare a respirare.
      fu una sensazione spaventosa.
      per fortuna accorsero medici e infermieri con flebo e macchinari a salvarmi.
      e mi tengo stretta la vita, finché posso.

      "Mi piace"

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