Troveremo un forziere in fondo al sangue
quando germineremo dalle ossa
estranei quasi
dei fantasmi a noi stessi
monete fuori corso
erano le stagioni planetarie
quando coniammo verderame e sigle
per le cose inservibili
quando pagammo la speranza e i ceri
fino all’ultimo istante.
Saranno i figli della nostra carne
a riportarci in vita
che siano attesi o andati già per primi
loro sono lo scambio con l’eterno
sono i progenitori – sembra strano –
dei nostri pagamenti
alla Dogana.
31/03/2011
versi amari ma altrettanto veri, scritti con la consapevolezza di chi sa vedere oltre, con quel passato remoto che detta volti e vicende. Molto bella Cristina. Complimenti. Ciao
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grazie per l’apprezzamento 🙂
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Cassandra ti dettava mentre parlavi e scrivevi. La profezia è alle porte e sarà magica e indolore:” allora sapemmo che cose era la vita / e l’amore a straccio di bandiera.”
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Cassandra… la poesia contiene profezie, a volte, e come una canzone puà lasciare l’eco.
qualcuno forse ascolterà.
grazie 🙂
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Quanta bellezza e quanta verità in questi versi, Cristina, hai uno sguardo “oggettivo” che ha dell’incredibile, un guardare già oltre, e da là, osservare e analizzare il presente.
Non ricordo questo testo ma è come se fosse scritto oggi.
Buona domenica.
Piera
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cara Piera, chissà che non si scriva in un eterno presente…
grazie di cuore
buona domenica anche a te
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