La spiaggia oltre il cancello

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passavano dei treni
sulla strada ferrata che dal porto
giungeva alla periferia di Napoli
tra il rimessaggio delle barche e il muro
dietro il collegio delle suore

cordami e reti stese ad asciugare
alghe intrecciate ai legni insugheriti
noi bambine
cercavamo tesori nella rena
frantumi levigati di bottiglie
smeraldi e acquemarine
luccicanti nell’onda di battigia

dal passaggio a livello
in fila sotto il sole
traversavamo libertà e binari
ritornavamo nelle camerate
con le pietre preziose nelle tasche
e l’odore del mare nelle mani

 

da “Coordinate semplici”

 

 

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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7 risposte a La spiaggia oltre il cancello

  1. lementelettriche ha detto:

    L’ho fatto anche io
    ma tornavo a casa di nonna:
    a volte piangevo
    _aspettavo domenica
    veniva babbo_
    gli ippocampi sorridevano
    le stelle marine brillavano
    io imparavo a nuotare
    diventavo una bimba speciale.
    Mi sentivo una sirena.

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  2. lallaerre ha detto:

    e quante volte, anche da adulta, ho raccolto queste pietre preziose, piene di fantasia…

    Piace a 1 persona

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