i fantasmi s’aggirano confusi
nelle case infestate dagli umani
tacciono per eccesso di ragione
temono i loro fiati
le parole che annientano il mistero
sentono voci dichiarare il pieno
dove c’è il vuoto estremo
nell’alchimia del vano sproloquiare
che nulla di sicuro riferisce
voti apparentemente disuguali
s’affidano a progetti inconsistenti
suadenti baronie rosacrociane
prone all’alloro e all’oro
i fantasmi ricordano le ceneri
mimetizzate in costruzioni ardite
tutte rivolte al cielo
che le ignora
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