Fuoriuscita dal bozzolo dell’enfasi
la ninfabruco libera da ingombri
ha rinunciato al volo
appende al chiodo-foglia le sue ali
_per stare in sospensione basta l’aria_
smette gli edulcoranti della vita
il miele e le metafore
quando sarà
svincolata da nomi e da contorni
percorrerà le doppie fenditure
_un’onda infinitesima o un corpuscolo_
il duplice passaggio che asserisce:
l’uno non è mai uno