La guerra incalza
nelle trincee del tempo
vanno in esilio sogni e desideri
i pensieri afflosciati nella testa
smarriscono parole
le superfici ondeggiano
periscono le rose sui balconi
i passi sulla ghiaia
le dannunziane piogge nei pineti
l’opera omnia dell’umanità
i merli fischiano
ma non sapremo mai cosa si dicono
gli storni fanno e disfano figure
variabili nel cielo
visti dall’alto siamo microscopici
in questa folle gabbia planetaria
mentre cadiamo a frotte
bersagliati da morbi esponenziali
e da noi stessi
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