
a definire ciò che si riflette
_specchio delle mie trame_
il bianco si fa labile
quasi che il dissuasivo delle forme
potesse contrastare il mondo solido
portarmi oltre l’immagine:
mi tocco il viso
imparo l’imperfetto e l’illusorio
lo scarmigliato esistere di nuvola
i lineamenti fluttuano
sotto le dita di bambagia
e sono
tra una folata e l’altra
l’incongruenza d’un pensiero saturo
tra dissolvenza e imperativi organici











Lettura interessante, grazie.😊
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