Ondulazioni diafane

mistero gaudì_oso  - by criBo

nei vicoli assonnati, nelle piazze
sulle guglie gaudìane sui fianchi tondi
di donne-cattedrali
in cima ai grattacieli e negli slum
si muore di piccole agonie quotidiane
canti di cigni
sinfonie sommerse
laghi di cartone color indaco

giovani delle mele prese a morsi
dei gradini saltati a quattro a quattro
tracciavamo iniziali nel cavo della vita
ma è un attimo svegliarsi
nel continuo sparire dei minuti
nulla resta tangibile

e noi stessi mutevoli e dispersi
non possiamo fermarci  _la morte non è sosta_
la storia tutta è nebbia di fantasmi
se la campana suona
non ci chiediamo più per chi

forse non esistiamo
forse siamo soltanto dei rintocchi

https://youtu.be/Ldof7vsAt_8

 

 

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Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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18 risposte a Ondulazioni diafane

  1. cristina bove ha detto:

    cara gb, il sovrapporsi è quanto adesso mi affascina
    per me è come se fosse tutta la realtà fatta a strati
    a volte mi pare di scorgerne molti in trasparenza…
    grazie
    a mia volta ti stringo 🙂

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  2. gelsobianco ha detto:

    “non possiamo fermarci __la morte non è sosta___”
    Colpisce questo verso. Mi ha centrato in pieno petto.

    Forse…
    Sì, sento tanti “forse” in me.
    Mi sento essere umano e quindi molto limitato.

    Quel tuo quadro… un sovrapporsi di “tempi” attraverso il colore che si stempera l’uno nell’altro.

    La musica!
    Sublime.

    Grazie, Cri.
    Ti stringo
    gb

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  3. ludmillarte ha detto:

    dispersi,sì. mi ritorna questa parola rileggendo e credo che questo stato contribuisca ad essere forse soltanto dei rintocchi. buon pomeriggio 🙂

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  4. fattorina1 ha detto:

    Quanti forse in questa bellissima poesia! E’ denuncia piena della nostra insicurezza , della nostra identità che sentiamo imcompleta: come non essere solo rintocchi? Mi hai fatto ricordare Shakespeare,e quel suo mantenersi in equilibrio instabile anche nel precipitare del mondo.
    Narda.

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  5. frantzisca ha detto:

    No, non ci chiediamo per chi suona, la mia domanda a questo punto del risveglio è “Chi è il campanaro?”
    Bacio

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  6. tramedipensieri ha detto:

    E la fretta dell’andare
    del consumare
    dei morsi insapori…perciò…

    Buona giornata Cristina
    grazie

    Splendido dipinto, colore intenso…il senso dell’oblio. Passato\presente.

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  7. lallaerre ha detto:

    giovani delle mele prese a morsi
    dei gradini saltati a quattro a quattro
    tracciavamo iniziali nel cavo della vita
    ma è un attimo svegliarsi
    nel continuo sparire dei minuti
    nulla resta tangibile

    questi versi mi toccano particolarmente ora che sto ripescando immagini del passato, forse con qualche rimpianto per quei morsi e quei gradini, sapendo bene però che “nulla resta tangibile” e che è solo un attimo svegliarsi e far risuonare i nostri “rintocchi”. Una poesia bellissima, Cristina, come bellissimo è il quadro che le hai associato.
    Ciao, buona giornata
    lu

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    • cristina bove ha detto:

      cara lu, ci sono altre allusioni 😉 … non ti sarà sfuggito il titolo…
      grazie per i rintocchi che, sia pure per attimi, ci risuonano dentro.
      mi fa piacere che tu abbia apprezzato il quadro.
      buona giornata anche a te
      cri

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  8. Anonimo ha detto:

    Bella, bella! ma è solo una conferma. E mi piace molto essere “rintocco”, però di quelli “a festa”!
    bonjour madame!
    car
    (dai 28 gradi -in questo momento- del caliente sud)

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  9. carla ha detto:

    forse…
    forse dipende tutto dalla relatività del tempo e dal nostro relazionarci con esso…è quel: non possiamo fermarci che mi spaventa di più.

    ciao Cristina, un abbraccio

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