Andare via
per non andare via
un disguido di lettere
una buca nel cielo delle poste
una sosta sull’albero di fronte
e me ne vesto di malinconia
ci morrò dentro
I consigli degli uomini
sono come granaglie per i passeri
hanno tutti ragione d’imbeccare
il solito se vuoi
l’una di luna al mare
l’ora di notte al davanzale
e tutto il male e tutto il bene
a voi il proscenio
Se sapessi perché tra le parole
cerco e non trovo scampo
avrei l’ardire di non dire
il senso del
silenzio
S’è fatto stretto il sentiero, si inciampa, melanconia e mancanza di senso, il coraggio di non fermarsi e di dirlo questo estremo disagio.
Un poeta è un cavaliere, di quelli veri , in soccorso all’umanità.
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a volte il coraggio sembra latitare…
grazie, Narda 🙂
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Molto bello questo commento di Barca!
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di Barca?…
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– l’ardire di non dire –
la miglior medicina!
ciao mia cara, un bacio dal lago e dai monti 🙂
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grazie, Carla
ricambio il bacio 🙂
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Mi sorprendi ogni volta che ti leggo, carissima straordinaria Cristina!
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felice di sorprenderti, carissima lu!
un abbraccio
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solo grazie! molto bella e sofferta.
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grazie a te, cara Ernesta!
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la malinconia è il vestito da lavoro, lacero e consunto, di chi si chiede, esamina e risalta gli istanti che ad altri passano…
Rovistare tra le parole sporca e stanca, ma il tuo sforzo è la nostra gioia, Cri.
❤
momi
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e i tuoi commenti la mia, Momi
grazie ❤
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Splendida come sempre.
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grazie mille, Raul! 🙂
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L’ha ribloggato su daisuzoku.
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